Com’è erta la salita fino al Colle. E com’è triste la discesa, dopo il confronto con il Capo dello Stato. Berlusconi ha annunciato le dimissioni. Ed ha anticipato a La Stampa di non volersi ricandidare: al suo posto – alla faccia delle primarie del centrodestra – ci sarà Alfano.
Com’è erta la salita fino al Colle. E com’è triste la discesa, dopo il confronto con il Capo dello Stato. L’infinita giornata politica di ieri è giunta infine al termine, con l’annuncio delle dimissioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ma saranno dimissioni in slow-motion: anticipate ieri a mezzo stampa arriveranno infatti soltanto tra qualche settimana. Al termine dell’iter parlamentare della legge di stabilità.
“Non ho più la maggioranza”, ha constatato amaramente il Cav, ergo non è possibile andare avanti. E adesso? Elezioni, non prima di gennaio, è ciò che vorrebbe Berlusconi, ma non è detto che questa sia l’opzione che verrà seguita. La Costituzione, a cui si è appellato Giorgio Napolitano, affida però proprio al Presidente della Repubblica la responsabilità della scelta. Che potrebbe passare anche da un governo tecnico o un governo di larghe intese, come vorrebbero frange dell’opposizione.
GLI SCENARI POSSIBILI |
E a proposito di opposizione, unanime è la soddisfazione dopo l’annuncio delle dimissioni. Ma unanime è anche la fibrillazione: due, tre, quattro settimane di attesa prima della lettera ufficiale del Premier significa che c’è anche la possibilità che qualcuno dei cosiddetti “traditori” ci ripensi e, in uno scenario che a noi pare onestamente improbabile, si possa verificare un contro-ribaltone.
IL RUOLO DI ALFANO: PREMIER O CANDIDATO PREMIER
Angelino Alfano è gettonatissimo in questi giorni. C’è chi lo vede tra i candidati possibili per la guida di un nuovo governo al posto di Berlusconi, qualunque sia la composizione. Mentre lo stesso Silvio proprio ieri in un’intervista rilasciata a La Stampa ha annunciato che alla prossima tornata elettorale non si ricandiderà e il candidato – alla faccia di chi vorrebbe le primarie anche nel centrodestra – sarà proprio il buon Angelino, che oggettivamente è stimato un po’ da tutti.
LA NOTA DI NAPOLITANO |