Questa mattina, giovedi 3 novembre, i consiglieri di opposizione Giovanni Lonfernini (UPR) e Alessandro Rossi (SU) depositano presso la Segreteria Istituzionale un’interpellanza relativa alla sospensione della Seas – e i rapporti tra il Titano e la ‘ndrangheta.
SAN MARINO – Questa mattina, giovedi 3 novembre, i consiglieri di opposizione Giovanni Lonfernini (UPR) e Alessandro Rossi (SU) depositano presso la Segreteria Istituzionale un’interpellanza relativa alla sospensione della Seas – e i rapporti tra il Titano e la ‘ndrangheta – alla luce anche dell’inchiesta di Catanzaro a un anno di distanza dai fatti in questione.
Il testo dell’interpellanza è il seguente:
Un anno fa, precisamente mercoledì 10 novembre 2010, su alcuni siti web locali – si dava pubblicità della seguente notizia: “La società reagisce dopo i primi effetti delle indagini nelle terre della ‘Ndrangheta. Arzilli (Industria): ora aspettiamo gli esiti delle verifiche / Sospensione Seas, un dossier sulla sua trasparenza in partenza per Catanzaro. Nella delibera di sospensione il governo avrebbe dato mandato al Tribunale e agli uffici competenti (ad esempio la Gendarmeria) di verificare gli elementi che hanno indirizzato i sospetti verso la società. Di fronte a una situazione preoccupante e delicata (quella della Seas, ndr) e al momento difficile che sta vivendo il Paese – dice il segretario all’Industria – non si poteva prendere sottogamba la situazione. Il governo si è mosso con determinazione – aggiunge – e ora attende gli esiti delle verifiche avviate. L’intervento dell’esecutivo ‘ è in linea con l’azione attenta che teniamo su questo fronte’, e mostra la prontezza del Titano ‘nel segnalare anomalie all’Italia, conclude Arzilli”.
Di fronte a questa notizia, Lonfernini e Rossi interpellano il Governo per conoscere: quali sono stati gli atti successivi alla sospensione da parte del Congresso di Stato della Società SEAS; quale è stato l’esito delle verifiche avviate da parte del Governo a seguito della sospensione della società; quale tipo di anomalie sono state segnalate alla controparte italiana e, in modo particolare, alla Procura di Catanzaro; se sono pervenuti al Tribunale di San Marino nuovi atti da parte della Procura di Catanzaro.