Home FixingFixing San Marino apre agli investitori arabi. Strada in salita ma sicuramente percorribile

San Marino apre agli investitori arabi. Strada in salita ma sicuramente percorribile

da Redazione

di Claudio Antonelli

 

SAN MARINO – Quasi un anno fa, mentre si discuteva in un Forum organizzato dalla Segreteria di Stato allo sviluppo economico, con la partecipazione di quelle agli Esteri e alle Finanze, della possibilità per San Marino di fare da snodo tra Oriente e Occidente, l’Ocse rimandò a settembre il Titano. Per entrare nella fase due del progetto trasparenza mancavano ancora alcuni gradini. Ora mentre le stesse Segreterie si apprestano a  discutere di come sia cambiata la capacità e la metodologia di attrarre capitali esteri, l’Ocse sta per ufficializzare il proprio voto sulla trasparenza di San Marino. In sintesi: Rocca promossa. Alla fase due, che inizia per tutti i Paesi membri nel 2012, potrà quindi partecipare anche la più antica Repubblica del mondo. Raggiungendo quello che per molti sembrava un risultato insperabile. Soprattutto per il Ministro dell’Economia italiano che probabilmente il prossimo anno si troverà a prendere scelte definitive verso il Titano. Quasi sicuramente la firma sulla doppia imposizione e il riavvio di relazioni civili e quasi amicali.

Su queste colonne Carlo Pelanda, professore alla Georgia University esperto di strategie, ha tenuto a specificare che “San Marino è entrato in crisi per due motivi. I problemi con l’Italia fondamentalmente  hanno comportato uno svuotamento del sistema finanziario e una caduta del marchio territoriale. Il secondo aspetto è globale e non aiuta certo la ripresa. C’è stato un deflusso dal sistema bancario e una probabile fuga di aziende un tempo attratte dal differenziale fiscale. Che però ora non bilancia la demonizzazione spinta dall’Italia”.

Prendendo però coscienza del fatto che la guerra tra Italia e San Marino è finita, probabilmente “Il governo italiano si è accorto di aver esagerato. Un conto è ridurre l’inefficienza dei flussi finanziari e un’altra è innescare una guerra vera e propria”, ha aggiunto Pelanda, “Non a caso nell’ultimo anno si sono alimentati accordi di settore importanti. Compreso quello sulla tecnologia”.

Insomma al convegno di venerdì si discuterà di una strada in salita, ma più che mai percorribile.

Dal Canton Ticino un esempio concreto: lo storico progetto Copernico, con cui il pezzo italico di Svizzera ha attirato in 15 anni centinaia di aziende straniere, si sta trasformando velocemente per restare efficiente, e al tempo stesso rispondere ai veloci cambiamenti imposti dal meeting messicano dell’Ocse.  Da Verona il sindaco Flavio Tosi porterà una importante testimonianza: l’impegno della politica per mantenere stretti rapporti tra territorio, Fondazioni e banche. Il caso Unicredit ha fatto molto parlare di sé e indipendentemente da quale sarà la soluzione delle diatribe tra “italiani” e “libici” ha fatto emergere chiaramente  la necessità delle piazze finanziarie di non staccarsi mai dalle radici del territorio, lo stesso territorio che ne ha consentito lo sviluppo.

In più per il Titano serviranno alcuni accorgimenti specifici. Il primo sarà la ridefinizione degli accordi bilaterali con Roma del sistema bancario, e il secondo in piena amicizia italiana aprire la piazza sammarinese ai grandi investitori esteri. Perché no, anche al mondo arabo.

Ad aprire una finestra su questa realtà saranno il Presidente dell’Associazione Giovani Economisti di Giordania Samer Ghazi Jamal Kawar e Sua Eccellenza Saywan Sabir Mustafa Barzani, dal maggio del 2010 Ambasciatore dell’Iraq in Italia.

Hamad Alremeithi, principe di Abu Dhabi, la cui famiglia è legata alla pianta della mangrovia con cui ha costruito isole e sopra di esse immobili e alberghi, narrerà qual è il punto di vista di Abu Dhabi rispetto al futuro dell’Europa, e al tempo stesso quali opportunità ci sono per i paesi del Golfo in Africa. Per lui infine la Cina è  un pericolo dal punto di vista economico oppure un vantaggio? Eppure secondo Hamad visti i tempi di crisi e di opportunità di shopping, è il momento di investire in Europa. Un Paese a fiscalità agevolata potrebbe essere utilizzato per creare società  tramite cui investire? Ad esempio in relazione all’Expo 2015? C’è tempo per dare risposte a queste domande. Anche per San Marino. Ma non troppo.

Gli investitori domandano certezze oltre che fiscalità agevolata e burocrazia snella. Che assolutamente  non vuol dire compiacente. Mai deve esserlo. Anche per questo uno spazio del Forum sarà dedicato al ruolo dell’informazione economica e finanziaria. I numeri e i dati di bilancio di uno Stato hanno sempre  bisogno degli sceriffi della stampa per essere in grado di innescare il processo virtuoso che attira capitali. Magari alla politica può dare fastidio una stampa preparata e libera, ma per una nazione si tratta anche questo di un investimento sul lungo termine.

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