Informazione, lievito dello sviluppo economico. È il quadro del dibattito del pomeriggio al forum San Marino meeting point dello sviluppo.
SAN MARINO – Informazione, lievito dello sviluppo economico. È il quadro del dibattito del pomeriggio al forum San Marino meeting point dello sviluppo. A prendere la parola per prima è Carmen Lasorella, Direttore di SMtv San Marino: “La comunicazione è l’asset strategico, non è uno degli asset”. E la realtà del Titano va comunicata bene. “San Marino fa tante cose, io personalmente sono qui da tre anni o poco più, e posso testimoniare che i cambiamenti che si sono verificati sono eccezionali”. Nel suo intervento Carmen Lasorella punta il dito sull’importanza dell’etica nella professione giornalistica. Ma informare non è comunicare: “Quello non è il nostro compito. Noi dobbiamo fare solo il nostro lavoro”.
Paolo Biondi, Senior correspondent dell’Agenzia Reuters, parte con una riflessione sui cambiamenti in atto e sulla competitività. “Il Consiglio europeo dell’altra notte ha visto per la prima volta un cambiamento di clima. E un’altra prova importante di ciò che è avvenuto l’altra notte a Bruxelles è stato l’incontro tra Sarkozy e Merkel con alcuni banchieri, privati, chiamati a assumersi la loro parte di responsabilità per la crisi dei titoli greci, e non è stato coinvolto solo il gotha dei banchieri europei, ma sono avvenuti anche dei contatti diretti con la Cina. Perché ormai nel mondo neanche la grande Europa può far da sola. Il coinvolgimento di grandi paesi come Cina, Brasile, Sudafrica, India eccetera è ormai inevitabile. Nessuno può pensare o pretendere di risolvere i problemi da solo. Ed è l’atteggiamento, il modo di stare al mondo che è cambiato”.
Per concludere, riportiamo a grandi linee anche il senso della lettera inviata da Sabrina Cohen, giornalista del Wall Street Journal, trattenuta lontana dal Titano proprio perché chiamata a seguire le tribolazioni del mondo bancario italiano.
Quanto successo in Europa negli ultimi 7 giorni dimostra come la comunicazione internazionale possa e debba migliorare tantissimo. La catena informativa deve rafforzarsi ulteriormente, perché la stragrande maggioranza dei cittadini europei e non solo non ha idea di cosa succede.
Le aziende italiane devono migliorare tantissimo nella comunicazione. Devono saper rispondere con rapidità e precisione alle domande dei media, altrimenti rischiano di perdere colpi in maniera molto grave sull’onda delle notizie che circolano rapidamente sui social network come Twitter e Facebook, cosa peraltro già successa.
Infine la conclusione, improntata ad una sana autocritica dei media: si ricomincino a fare domande critiche, basta con le interviste autoreferenziali agli Amministratori delegati preconfezionate dalle aziende.
Si inizi a cambiare anche partendo dalla piccola realtà delle redazioni giornalistiche.