Home FixingFixing San Marino, come cambia la previdenza pubblica e privata

San Marino, come cambia la previdenza pubblica e privata

da Redazione

L’incontro ha analizzato lo stato dell’arte della previdenza nelle economie occidentali.

 

 

Un convegno per il futuro. Un convegno che riflette sulla crisi del presente per porre le basi della previdenza delle nuove generazioni. Il 15 settembre al Palace Hotel di San Marino si è tenuto la giornata di studio dal titolo “La previdenza pubblica e privata in una società che cambia”. L’incontro, organizzato dal Dipartimento di Economia e Tecnologia dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, in collaborazione con l’Istituto per la Sicurezza Sociale e con il patrocinio della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio – S.U.M.S., ha analizzato lo stato dell’arte della previdenza nelle economie occidentali e le strade che possono essere percorse per affrontare le criticità attuali guardando al processo di riforma in corso a San Marino come un possibile modello di riferimento. I fenomeni demografici di riduzione della natalità ed allungamento della speranza di vita hanno portato in tutto il mondo occidentale ad un processo di invecchiamento della popolazione a partire dagli anni Ottanta e tuttora in corso. Questa circostanza, accompagnata a mutamenti nel mondo del lavoro ha messo profondamente in crisi i sistemi di welfare. Nell’ambito del sistema previdenziale il cosiddetto primo pilastro, ovvero l’insieme delle prestazioni previdenziali garantite e gestite da un ente pubblico e finanziate con un sistema obbligatorio di contribuzione, è stato profondamente riformato in molti Paesi per garantirne la sostenibilità finanziaria e ridurre l’onere sulle finanze pubbliche. Questo percorso di riforma si è solitamente accompagnato ad un rafforzamento delle forme di previdenza complementare, il secondo ed il terzo pilastro previdenziale, al fine di assicurare prestazioni pensionistiche adeguate. L’esperienza degli ultimi anni ha da una parte evidenziato le opportunità della coesistenza nei sistemi pensionistici di una gestione di base pubblica e di una complementare privata: la possibilità di quest’ultima di essere fattore propulsivo dei mercati finanziari nonché di aprire il mercato a nuovi prodotti finanziari. D’altra parte la volatilità dei mercati finanziari induce anche a riflettere sui rischi della previdenza complementare e la necessità di adeguati modelli di gestione degli stessi. La Repubblica di San Marino, forte delle sue specificità, ha dovuto affrontare alcuni anni dopo rispetto alle principali economie occidentali i nodi di un sistema previdenziale pubblico particolarmente generoso. In ogni caso, nel 2005 anche a San Marino si è resa necessaria una riforma, che peraltro ha mostrato dopo qualche anno di non essere sufficiente a garantire l’equilibrio finanziario e sempre di più si deve far ricorso al finanziamento da parte dello Stato. Il processo di riforma attualmente in corso, anche alla luce delle criticità ed opportunità emerse nelle esperienze di altri Paesi, mira a rivedere sia le prestazioni sia il livello di contribuzione, cercando di fondere l’obiettivo di conservare un sistema di base retributivo che garantisca buoni livelli nei tassi di sostituzione con l’obiettivo di sfruttare le potenzialità di un sistema pensionistico complementare contributivo. Dopo il saluto del Magnifico Rettore, Giorgio Petroni, e del Segretario di Stato alla Sanità, Claudio Podeschi, gli interventi dei relatori. Su “Criteri fondamentali della gestione previdenziale pubblica” l’analisi di Lucia Vitali, ordinario di Economia e finanza delle assicurazioni, Università di Roma La Sapienza. A seguire, Paolo De Angelis, ordinario di Matematica attuariale e finanziaria, Università di Roma La Sapienza, ha affrontato il tema “Previdenza complementare tra opportunità e criticità”. Pier Paolo Pasini, Direttore Generale dell’Istituto di Sicurezza Sociale della Repubblica di San Marino è intervenuto su “Le ragioni della riforma previdenziale a San Marino”;  Francesco Cormino, Confederazione Sammarinese del Lavoro, membro del Cda di Fondo Espero ha presentato “Un’esperienza di gestione di un fondo di previdenza complementare nel settore pubblico”. Nel pomeriggio la tavola rotonda. Ricordiamo infine che il convegno era  accreditato ai fini della formazione professionale continua dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e della formazione professionale permanente dei Revisori Contabili.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento