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San Marino, il “silicon mount” della chirurgia estetica

da Redazione

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Il direttore generale dell’ISS, Paolo Pasini: “Dall’inizio del 2010 a giugno 2011 abbiamo eseguito 17 interventi di rinoplastica e altrettanti di mastoplastica, ma non a scopo estetico”. Domus Medica, Renata Ugolini: “I sammarinesi? Preferiscono uscire e ‘farsi ritoccare’ a Bologna”.

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di Alessandro Carli

 

SAN MARINO – Chapeu all’attrice statunitense Kate Winslet, che ha ammesso di non voler ricorrere alla chirurgia estetica. E che dire della splendida Anna Magnani che, davanti a una domanda, rispose sottile: “Soprattutto non toccatemi le mie rughe, ci ho messo così tanti anni per averle”.

Per due “no”, però, tantissimi “sì” elevati all’ennesima potenza. Specie in Italia.

Se la crisi economica colpisce la chirurgia estetica negli Stati Uniti d’America (-9%) e in Spagna (-27%), altrettanto non si può dire della Penisola, dove è addirittura in aumento: +5%. Nel 2010 nel Belpaese, sono stati eseguiti oltre un milione di interventi, per un giro d’affari che supera di slancio i 150 milioni di euro.

Il ritocco – per vanità – è lanciatissimo. E in provincia di Rimini ha trovato terreno fertile: da qualche anno Elio Pari organizza una serie di concorsi di bellezza ad hoc (nella foto sotto Lucia Aliverti, vincitrice della prima edizione del Concorso Internazionale Miss Chirurgia Estetica – sezione Mastoplastica additiva, 2009).

E sul Titano? E’ proprio Elio Pari a spiegare che “negli anni ‘80 e ‘90 le prime cliniche del ‘rimessaggio’ sono nate nella Repubblica di San Marino ed hanno fatto capo a grossi imprenditori locali che gestivano marchi importanti nel settore beauty”.

 

San Marino

Per fare chiarezza, occorre innanzitutto distinguere gli interventi: chirurgia plastica legata alla funzionalità e chirurgia estetica.

“Come ISS, non ci occupiamo di chirurgia estetica – spiega il direttore generale dell’ISS, Paolo Pasini -. L’Istituto per la Sicurezza Sociale offre interventi di chirurgia plastica non a scopo estetico, ovvero per motivi legati alla funzionalità: occhi, palpebre, setto nasale in caso di trauma, eccetera. Sono interventi di natura ricostruttiva”.

Il dottor Pasini poi snocciola qualche dato: “Dagli inizi del 2010 a giugno 2011 – quindi in un arco di 18 mesi – abbiamo effettuato 17 interventi di rinoplastica e altrettanti di mastoplastica”.

Il direttore generale poi spiega che “sia a San Marino che in Italia, gli interventi di chirurgia prettamente estetica – poiché di natura facoltativa – non vengono ‘passati’ dallo Stato. Sinceramente, non mi stupiscono i numeri legati agli interventi di ‘estetica’: se quelli sanitari sono in ribasso, quelli legati a una natura voluttuaria sono in deciso aumento”.

Per Andrea Gualtieri, direttore dell’authority sanitaria, “le attività legate alla chirurgia estetica, a San Marino, sono svolte da pochissime realtà. Una certa rilevanza, in questo campo, la recita il Bioscience Institute, che lavora sulle terapie somatiche cellulari. L’unica struttura che dispone di una sala chirurgica è la Domus Medica. Altre struttura propongono filler, acido glicolico e botulino: interventi che oggi vengono svolti ambutorialmente. In questo campo, l’Authority sanitaria richiede che gli interventi vengano condotti da un dermatologo che abbia un percorso di medicina estetica”.

A San Marino non esistono dati ufficiali sul numero di persone che richiedono interventi di chirurgia estetica. “Poiché questo tipo di intervento non è sotto lo stretto controllo dell’ISS, è difficile proporre alcune stime. Noi, come Authority, abbiamo autorizzato solamente la Domus medica. E’ chiaro che per queste prestazioni, i sammarinesi si possano rivolgere anche in Italia o in altri Paesi dell’Europa.

L’authority sanitaria esiste dal 2005, e in questi sei anni non abbiamo avuto alcuna lamentela. Prima lavoravo nella direzione sanitaria, e ugualmente non abbiamo registrato alcun tipo di problema”.

 

Domus Medica

La Domus Medica si occupa del trattamento delle principali patologie della parete addominale e dell’addome. La casa di cura privata del Titano svolge però anche interventi di chirurgia plastica: chirurgia funzionale ed estetica del naso con le più moderne tecniche di setto-rinoplastica; chirurgia plastica ricostruttiva negli esiti di traumi (esiti cicatriziali, esiti di ustione) e chirurgia estetica del volto e del corpo (blefaroplastiche, lifting, mastoplastiche, liposculture, laser surfacing).

domus_medica“Nel 2010, all’interno della Domus Medica, sono stati eseguiti 200 interventi di chirurgia estetica – sottolinea Renata Ugolini, direttore generale della Casa di cura privata di San Marino -. La nostra clientela è composta quasi esclusivamente da italiani, svizzeri e nord africani, che può o meno rappresentano il 98%. I sammarinesi preferiscono dirigersi altrove, in particolar modo verso la zona di Bologna, forse per un po’ di reticenza, anche se disponiamo di professionisti altamente qualificati. L’intervento più richiesto è quello della mastoplastica additiva, ovvero per l’aumento del seno. In secondo luogo, la liposuzione: addome, sedere, cosce. Interventi che si svolgono in una sola seduta. Molte anche le richieste per interventi sia di chirurgia estetica che di medicina estetica: il viso, le labbra, il filler, il botulino (e tutti i diversi lifting), il trapianto di capelli e la blefaroplastica, che elimina l’eccesso di pelle e di grasso che si forma sopra e sotto le palpebre. Il naso è piuttosto delicato: oltre al chirurgo plastico, in sala operatoria c’è la presenza del laringoiatra. Sono poi in deciso aumento le richieste di protesi per il sedere”. Non tutte le richieste però vengono soddisfatte: “soprattutto se il paziente è giovane, il medico interviene anche sul lato psicologico, e succede che si rifiuti di eseguire l’operazione”.

I costi? In linea con quelli italiani. Per un intervento di mastoplastica additiva si spendono circa 7 mila euro, 5 mila per la liposuzione, 3.500 per la blefaroplastica, 8.500 per rimodellare il cosiddetto “lato b”.

Un mondo su cui – sempre più insistentemente – si sta affacciando anche l’uomo. “Oltre alla palpebre, gli uomini chiedono molti interventi di liposuzione, specie all’addome. In fase di post dimagrimento, la pelle dell’addome tende a rilassarsi”.

Regole ferree sia per l’età che per la sicurezza. “Come da protocollo, richiediamo le analisi: il profilo operatorio è fondamentale. Spesso ci giungono domande di genitori che vorrebbero far operare i figli: la legge però è precisa. Sotto i 18 anni, è proibito”. Il target medio dei richiedenti si aggira attorno ai 30-35 anni. “E’ la fase di post gravidanza: il seno, dopo l’allattamento, si riduce e l’addome diventa meno sodo. Generalmente, ci richiedono una taglia in più, e di media la misura più gettonata è la terza. Nel mondo dello spettacolo invece le misure sono più abbondanti. Abbiamo ricevuto anche richieste di riduzione del seno. Sia seni naturali che rifatti”.

La crisi nonostante, la chirurgia e la medicina estetica sono in continuo aumento. “Se nel 2010 abbiamo eseguito 200 interventi, in questi primi nove mesi del 2011 l’incremento che abbiamo registrato in Domus Medica è molto, molto deciso”.

Infine, il futuro. “Presto si parlerà di terapia cellulare in ambito estetico”.

La ricerca verso l’eterna giovinezza (e non verso la salute) passa anche per il Titano.

 

Italia

Protagonisti del boom della chirurgia estetica in Italia sono, ancora più delle donne, gli uomini. Mentre gli interventi effettuati su persone di sesso maschile costituiscono il 9% del totale negli Stati Uniti e il 10% in Spagna, in Italia la percentuale è tripla: oltre il 27%. Una quota che sale al 40% per gli interventi al naso, più che raddoppiati fra gli uomini in 5 anni (da 9.900 nel 2004 a 19.500 nel 2010), al 50% nella plastica alle orecchie (raddoppiate, da 3 mila a 6 mila).

alivertiSe l’età non fa sconti, la chirurgia estetica non è certo da meno. La vanità oggi giorno può costare molto cara se si considera che per regalarsi un naso si possono sborsare fino a 6.000 euro. Senza contare poi lifting e interventi a seno e labbra che, a seconda del ritocco, possono costare intere fortune. Richieste che, secondo alcuni sondaggi, hanno sensibilmente abbassato l’asticella dell’età verso il basso: molte infatti le richieste avanzate ai genitori da ragazze neo maggiorenni.

Guerra tra Guelfi e Ghibellini sull’arte del restyling. Se molte donne storcono il naso davanti all’amica che si è sottoposta ad un intervento, il 65% degli uomini italiani è favorevole al seno rifatto, e un uomo su due confessa che se l’intervento è ben eseguito è impossibile accorgersene. I dati emergono dell’indagine condotta da Duepuntozero Research e DoxaPharma su un campione di 1.000 donne e 250 uomini e su un campione rappresentativo di chirurghi estetici, realizzata per la seconda edizione dell’Osservatorio Nazionale sulla chirurgia Estetica in Italia promossa da LaClinique.

Dall’indagine emerge inoltre che la taglia di seno ideale, sia per gli uomini che per le donne, è la terza.

E mentre sulle pagine di alcuni giornali rimbalza la notizia che in una discoteca di Valencia i gestori hanno deciso di mettere in palio un’operazione di chirurgia di ingrossamento del seno, che ha portato ingressi record durante la serata, in Germania, un’iniziativa analoga è stata bloccata dalle autorità, poiché le severe leggi tedesche vietano ogni tipo di propaganda pubblicitaria agli interventi di chirurgia estetica.

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