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Credito Sammarinese: banche e Stato salvano (la faccia e) i correntisti

da Redazione

L’operazione di sistema che garantisce la liquidità ai 3 mila correntisti del Credito Sammarinese? Per Pier Paolo Fabbri (ABS) “E’ una bella dimostrazione di forza e d’impegno da parte del sistema bancario sammarinese.

SAN MARINO – “E’ una bella dimostrazione di forza e d’impegno da parte del sistema bancario sammarinese. E chiaro che accollarsi il rimborso integrale dei depositi vuol dire accollarsi delle perdite. I numeri sono ancora in via di definizione: sono legati alla percentuale di recupero dei crediti”.

Il presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese Pier Paolo Fabbri, anche se piuttosto abbottonato sui dettagli dell’operazione, rivendica con forza la tenuta del comparto bancario sammarinese in una delle vicende più difficili e intricate di questi ultimi anni.

Il segnale che doveva essere lanciato ad ogni costo all’interno e all’esterno del Paese è arrivato, anche se con molto ritardo, sul filo di lana dei 90 giorni, tempo massimo per il blocco dei pagamenti, troppo rapidamente trascorsi.

Al momento in cui andiamo in stampa (mercoledì mattina, ndr) iniziano a definirsi i dettagli del piano che dovrebbe portare alla risoluzione di una vicenda spinosissima per la reputazione dello stato sammarinese. Nella serata di martedì i Consigli di Amministrazione delle banche coinvolte si sono riuniti per decidere l’adesione al piano e alla nascita di una newcompany per la riscossione dei crediti.

Sono escluse definitivamente le proposte di acquisto da parte di investitori disposti a farsi carico di circa la metà delle perdite rifinanziando la banca con 20 milioni di euro.

“Abbiamo messo insieme un pool di banche – ribadisce il presidente Fabbri – che dovrebbe rilevare l’attivo e il passivo dell’istituto, non c’è niente di formalizzato ma l’accordo di massima è stato raggiunto: dovrebbe garantire il rimborso integrale dei depositi”.

Sul futuro del Credito Sammarinese il presidente Pier Paolo Fabbri è netto. “La banca va in liquidazione coatta amministrativa, quindi sparisce”.

Il Presidente Fabbri sottolinea anche che lo stato appoggerà l’impegno delle cinque banche con un intervento attraverso il credito d’imposta. Che il Congresso di Stato ha confermato nella consueta conferenza stampa di martedì scorso.

Le cinque banche del pool dovrebbero essere Banca di San Marino, Cassa di Risparmio, Banca Agricola Commerciale, Istituto bancario sammarinese e Asset banca.

Il commissario Nunziato Caliò distribuirà le passività in base alla disponibilità data dai singoli istituti. I correntisti comunque potranno decidere di trasferire i propri capitali in un’altra banca, o chiudere il conto. Il Governo partecipa all’operazione e supporta gli eventuali rischi che si accolleranno gli istituti di credito attraverso la concessione di sgravi fiscali spalmati in otto anni. Per i primi sei anni le banche ne potranno usufruire nella misura del 15% delle passività acquisite, applicabile sia sul reddito che a compensazione del versamento dovuto allo Stato delle ritenute sugli interessi bancari, mentre negli ultimi due anni tale sgravio scenderà al 5%. Banca Centrale della Repubbica di San Marino si è resa invece disponibile ad aprire una linea di credito agevolata per quelle banche che, a causa della eventuale movimentazione delle passività acquisite, dovessero riscontrare temporanei problemi di liquidità.

“Il tema del futuro dei dipendenti toccherà al liquidatore. E’ verosimile – continua il presidente dell’ABS – che andranno in mobilità e comunque non è stata valutata un’ipotesi di acquisizione dei dipendenti da parte delle banche del pool. L’ABS, comunque non è stata coinvolta in questa vicenda e non ha preso nessun impegno”.

Il Segretario di Stato al Lavoro, Francesco Mussoni, ha infatti confermato l’impegno dell’Esecutivo a tutelare i circa trenta dipendenti del Credito Sammarinese.

Si tratta per ora su tre ipotesi. La costituzione di un pool fra i vari partecipanti all’operazione al fine di gestire rischi ed eventuali benefici in comune, che potrebbe assorbire alcune unità lavorative. E in qualche modo si contraddicono le precedenti affermazioni di Pier Paolo Fabbri.

La seconda ipotesi fa capo alla richiesta di alcuni istituti bancari di apertura di nuovi sportelli e la terza riguarda il possibile potenziamento, con personale qualificato, degli uffici di controllo dello Stato. Mussoni ha comunque ricordato che, in attesa di una soluzione definitiva, che non potrà essere immediata per tutti, si attiveranno gli ammortizzatori sociali che, nella Repubblica di San Marino, ha sottolineato, sono fra i migliori d’Europa per livello e stabilità ed ha comunicato un incontro per discutere del suddetto personale, tra il Governo, Banca Centrale e le Organizzazioni sindacali.

Dunque la storia del Credito Sammarinese si chiude per sempre, la crisi della piccola banca non comprometterà l’intero sistema.

 

 

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