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Wikipedia in sciopero. Ecco come aggirare il blocco

da Redazione

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di Loris Pironi / http://lettera22punto0.wordpress.com

 

Wikipedia in sciopero. Hainoi, hailoro. Per colpa della cosiddetta “legge bavaglio” la celebre enciclopedia on line ha deciso d’imbavagliarsi da sola, preventivamente. Ed ha chiuso i battenti, almeno per il momento, per protesta. Una protesta che ha fatto il giro del web, e come potrebbe essere diversamente? Anche se gli utenti di Wiki non sono sempre precisi, anche se talvolta sono arroganti (malgrado le regole piuttosto rigide c’è chi tra gli amministratori s’arroga il diritto di decidere quali voci o brani di una singola voce cancellare, la giustizia non è di questa terra, figuriamoci in un mondo virtuale), ma che piaccia o no tutti prima o poi ci siamo capitati. E ci siamo fidati delle informazioni contenuti sulla più democratica delle enciclopedie in circolazione.

Ora la notizia: gli “utenti di Wikipedia”, così si firmano – hanno deciso di “nascondere” (non cancellare, almeno per il momento) tutte le proprie pagine perché, cito testualmente, “Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni”.

Ed eccolo allora, tratto proprio da Wikipedia, il punto incriminato del provvedimento.

Il Disegno di legge – Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., p. 24, alla lettera a) del comma 29 recita: «Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»

A questo punto si potrebbe stare a questionare sul fatto che se il dovere di rettifica esiste per le testate giornalistiche, fatte le dovute differenze (blogger e giornalisti non sono la stessa cosa) forse potrebbe essere giusto anche per internet: magari in seguito affronteremo lo specifico argomento.

 

COME AGGIRARE IL BLOCCO

Intanto però, per chi non riuscisse proprio a fare a meno di Wikipedia, per chi sente già i primi gravi sintomi di una crisi d’astinenza da Wiki, l’ottimo portale www.giornalettismo.com suggerisce come fare ad aggirare il blocco. Il meccanismo è molto semplice: l’indirizzo di una qualsiasi pagina di Wikipedia in italiano ha il seguente indirizzo: http://it.wikipedia.org/wiki/ a cui si aggiunge la parola che si vuole cercare (se son due vanno inframmezzate dal trattino basso “_”). Giornalettismo.com fa l’esempio di Silvio Berlusconi: l’indirizzo in questione sarebbe dunque http://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Berlusconi. Ecco, siccome questa pagina è nascosta, per riuscire a leggerla comunque basta aggiungere una “m” nell’indirizzo tra it e wikipedia.org. In questo modo: http://it.m.wikipedia.org/wiki/Silvio_Berlusconi. Un ringraziamento va a Wikipedia per il servizio che fornisce giornalmente a milioni di utenti e a www.giornalettismo.com che personalmente ritengo uno dei siti più interessanti dell’italian wide web.

 

Postilla finale: personalmente non utilizzerò l’escamotage che vi ho raccontato: primo perché non sono un amante di Wikipedia, secondo perché non mi piacerebbe fare il crumiro, anche se virtuale… Vi consiglio di fare altrettanto, anche perché fra l’altro dubito che lo sciopero durerà a lungo.

 

 

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