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Ceramica Faetano, una storia d’oro dal mondo delle piastrelle

da Redazione

Compie 50 anni l’azienda sammarinese: il CEO del Gruppo Del Conca, Enzo Donald Mularoni, li ricorda con Fixing.

 

 di Alessandro Carli

 

Nozze d’oro per una delle realtà imprenditoriali più radicate nel territorio sammarinese: compie infatti 50 anni Ceramica Faetano. “L’azienda è nata nel 1962 – ricorda Enzo Donald Mularoni, CEO del Gruppo Del Conca -, e produceva pezzi di ceramica artigianale. Erano prodotti fatti a mano, secondo il gusto del tempo. Dietro a Ceramica Faetano c’erano due sorelle imprenditrici, due mecenati: una di loro era la moglie di un noto architetto svizzero. Nel tempo, chiaramente, la produzione si è modificata, attraversando periodi di successi ad altri contrassegnati da una serie di difficoltà. La mia esperienza personale parte agli inizi del 1980. In questi oltre trent’anni, la ceramica ha avuto un’oscillazione di ‘alti e bassi’. Nel tempo l’azienda si è sviluppata per linee interne ed esterne. Nei primi respiri degli anni Novanta la Titan gres è andata in crisi, e abbiamo inglobato sia il personale che i prodotti”. “In tempi più recenti – conclude l’ingegner Mularoni -, abbiamo avuto un’ulteriore evoluzione, verso l’esterno. Un passo che ha comportato l’unione con altri stabilimenti: Pastorelli e Del Conca. Abbiamo cercato di rendere compatibili gli investimenti e la crescita del territorio”.

 

Del Conca a Cersaie 2011

 

Un vero e proprio percorso, fra suggestioni ed emozioni, quello che si può vivere attraversando gli ambienti allestiti per il Gruppo Del Conca al Cersaie 2011. Un’alternanza di atmosfere contemporanee e vintage, country e dal gusto metropolitano segnano le tappe, di una lunga passeggiata, fra le superfici ceramiche di ultima generazione e il meglio del design Made in Italy. Nei giorni della manifestazione bolognese, nello stand del Gruppo Del Conca si sono fermati il campione del mondo e attuale terzino del Milan Gianluca Zambrotta, testimonial Del Conca, il talentuoso pilota spagnolo Pol Espargarò del Team di Moto 2 SpeedUp e l’artista, famoso in tutto il mondo per le sue sculture luminose, Marco Lodola. L’ingegner Enzo Donald Mularoni, CEO del Gruppo Del Conca, di ritorno da Bologna Fiera, ci racconta il clima e i numeri della kermesse.

 

La fiera è terminata: qual è il suo bilancio?


“Cersaie è stato ‘abbastanza visitato’. La parola ‘abbastanza’ significa che, rispetto al 2010, c’è stata una tenuta nei numeri. Si temeva una flessione, che fortunatamente non è accaduta. Abbiamo registrato minori flussi italiani e del bacino Mediterraneo – Spagna e Grecia -, e una crescita del settore straniero, soprattutto dall’Europa. Francia, Belgio, Spagna, Olanda e Germania oggi hanno un po’ più coraggio. Complessivamente, direi luci e ombre, anche se, rispetto ai timori della vigilia, i numeri sono stati incoraggianti. L’Italia è depressa: stiamo assistendo a una decisa contrazione dei consumi, che – nel nostro settore – sono legati all’edilizia. Altri Paesi invece sono andati bene, a partire dal Giappone, nonostante le sventure ambientali”.

 

Cosa avete portato a Cersaie 2011?


“Una nuova generazione di prodotti, frutto delle ricerche messe in campo nell’ultimo anno. Prodotti che si avvalgono delle migliori tecnologie. Abbiamo portato alla Fiera di Bologna i grandi formati, da 60×60 in su, decorati con la tecnologia digitale: prodotti davvero affascinanti. Alcuni replicano le atmosfere dei prodotti naturali come la pietra e il legno, altri invece ripropongono una ricerca storica”.

 

Ci può spiegare questo recupero del passato?


“Abbiamo riproposto un prodotto di ceramica dal sapore di ceramica, di gusto mediterraneo, con colori e inserti ispirati alla ceramica rinascimentale. Abbiamo ripreso la formella, lavorandola con tecnica digitale: un felice connubio tra storia del Rinascimento e la tecnologia degli anni ’10 del terzo millennio. E’ un prodotto molto interessante, sulla scia del Bauhaus. Il Bauhaus infatti ha una componente di design, e unisce gusto e cultura. Noi abbiamo lavorato sul connubio tra Rinascimento e tecnica: il risultato è un prodotto accessibile a tutti. Sono piastrelle in formato 20×20 e, attraverso la tecnica, siamo riusciti a presentare un prodotto semplice e soprattutto economico”.

 

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