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Tra i respiri di Rosangela Betti

da Redazione

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Un’antologica in grado di racchiudere un percorso artistico lungo oltre 30 anni. Intervista all’artista riminese, tra fotografia, pittura e il progetto di un polo espositivo, nato per dare spazio e possibilità ai più giovani.

 

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di Alessandro Carli

 

Nelle sue immagini si incontrano personaggi famosi, nudi artistici, still life e Rimini. Un’antologica che – al di là dello spessore artistico – può davvero rappresentare un momento di grande interesse culturale per la città di Rimini. Il progetto è già stato presentato all’assessore comunale Pulini (peraltro docente all’Accademia delle Belle Arti di Bologna). Rosangela Betti è artista riconosciuta a livelli internazionale: è stata pubblicata su riviste e giornali quali Repubblica, il Corriere della Sera, l’Unità, Progresso Fotografico, il Fotografo, Photo, Life Photographers, l’Espresso, Capital, GQ, NU e Life People.Hanno scritto e parlato di lei Italo Zannier, Denis Curti e Giampiero Mughini.

 

Come e dove nasce questa antologica?

 

“Il progetto nasce da un’esigenza personale, dovuta in prevalenza alla mancanza di cultura nella nostra città, ma allo stesso tempo vuole essere una possibilità per i giovani di poter esplicarsi in vari modi sia culturali che manuali. Ho ideato un polo espositivo, ‘Arti&mestieri’, per dare l’opportunità agli artisti di esprimersi nelle varie forme dall’arte. Nel polo che ho fatto costruire trovano spazio quattro cubi, installati in mezzo al verde. Nel parco ci sono i pensieri solidi, ovvero strutture di solidi in cui si può entrare per vedere le foto. Il polo è ecologico: è come un grande lego ecosostenibile e di impatto zero sull’ambiente. Si mantiene da solo senza spese per la gestione. All’interno saranno ospitati stage su tutte le arti e mestieri, e avrà un respiro internazionale”.

 

Qualcuno l’ha aiutato nello stendere e mettere su carta il progetto?


“Sì: il progetto ‘pensieri solidi’ è stato strutturalmente realizzato da Fabrizio Davì, professore della facoltà di Ancona, nel 1996. In ogni solido si può entrare, vedere le foto che lo ricoprono e ascoltare la musica di Andrea Felli. Il polo espositivo è stato realizzato strutturalmente da un amico architetto, Alessandro Guaiotoli”.

 

Quale sarebbe la location più adatta? Quali invece quelle disponibili?


“Le location sono da decidere in base alle disponibilità di ogni regione: dal momento che sono ecologici, smontabili e riproducibili, si possono proporre in ogni nazione. A me personalmente piacerebbe partire dalla Romagna, nel limen  a sud con le Marche, in modo da unire il mio passato marchigiano al mio presente romagnolo. Gabicce mi andrebbe bene: c’è la vista mare, che amo. Mi piacerebbe anche un connubio con la Puglia”.

 

Quanto costa il progetto? Per affrontare le spese, prevede una sinergia tra pubblico e privato per la realizzazione?


“Per quanto riguarda l’antologica – che è solo uno spaccato della mia vasta opera – per far vedere il mio progetto che sarà realizzato in scala, confido in parte nelle istituzioni. Confido maggiormente negli sponsor privati, sensibili all’arte e al nostro futuro, che è appannaggio dei giovani. Il costo complessivo è importante ma non insostenibile. Per il polo con pensieri solidi a terra invece il costo è elevato, ma considerando che è per una giusta causa e per il futuro dei nostri ragazzi”.

 

Ha già parlato con l’assessorato? Che risposte ha ricevuto?


“Ho parlato con l’assessore del comune di Rimini, Massimo Pulini, un colto ed intelligente professore, ma allo stesso tempo un sensibile storico e pittore. Mi ha detto che ne parlerà con il sindaco Gnassi. Mi sono proposta in primis a Rimini perché è la mia città. Successivamente andrò a proporre il mio progetto altrove. Voglio la sua realizzazione. Se risponderanno picche, significa che le Istuzioni, lo Stato ed i politici non vogliono aiutare i giovani ma renderli inetti. Conosco molti giovani bravi e pieni di energie innovative. Vorrei che il mondo futuro fosse loro. Spero che la risposta arrivi in tempi brevi”.

 

Qual è il vero valore che può dare a Rimini la sua antologica?


“La mia antologica sarebbe molto importante per Rimini. Ad ogni mio evento, realizzato nel mio studio riminese nell’estate 2010, sono venuti persone e artisti da tutta Italia. Ho fatto cultura e turismo”.

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