Da tempo ormai la Repubblica di San Marino si è candidata a interpretare il ruolo di punto di incontro fra le economie di Oriente e Occidenti.
Da tempo ormai la Repubblica di San Marino si è candidata a interpretare il ruolo di punto di incontro fra le economie di Oriente e Occidenti e oggi – lo leggiamo sui giornali – dopo l’America di un mese fa, anche l’Italia apre a Pechino. E’ dunque interessante prendere coscienza del concetto cinese di economia. A spiegarcelo, tra gli altri, è un professore dell’Istituto di Letterature straniere dell’Accademia cinese di Scienze sociali, Wang Huansheng che, ospite a Cividale del Friuli, ha dichiarato che “La cultura e l’economia hanno uno stretto legame. Da quando in Cina, con Deng, si è iniziata l’epoca delle riforme, c’è stata un’apertura anche in campo culturale. Non solo per quanto riguarda lo studio della nostra cultura, ma anche di quelle esterne”. In Cina ad esempio c’è molto interesse per il mondo romano antico, parrebbe così che dopo aver dato avvio alla conquista dell’economia mondiale i cinesi si stiano impegnando anche negli studi sulla classicità, da noi sempre più trascurati. “Le ragioni del successo degli studi Romani – ha spiegato con forza Wang – stanno nel diritto e nell’esercito romano. E nell’ispirarci alle legislazioni di altri Paesi il riferimento al diritto romano è obbligato”. Viene però maliziosamente da pensare che si voglia studiare la nostra cultura per comprenderne l’essenza e, chissà, controllarne meglio l’economia. Conviene dunque anche a noi ristudiare un passato che i più non conoscono e che potrebbe rivelarsi una carta vincente. Era ciò che già in passato sosteneva il professore inventato da Marino Moretti nel suo romanzo dedicato a San Marino: “Chi ci conosce? Chi sa la nostra storia, le nostre leggende, i nostri costumi, la nostra saggezza? Chi sa che San Marino fu un precursore di San Francesco e che l’anacoreta del Titano fu il redentore civile come l’anacoreta della Verna fu il redentore morale”? Fra non molto dalla Cina potrebbero pensare di avviare studi proprio su questi temi e sarebbe il caso di non farci cogliere impreparati, ne va della nostra economia.
