Dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili alcune interessanti analisi sul testo di legge di riforma tributaria, emerse da un incontro interno all’ordine.
Il Presidente Marino Albani rimarca il fatto che si sentiva l’esigenza di un testo unico coordinato sull’IGR, che mancava dopo le numerose correzioni e integrazioni anche sostanziali degli ultimi 25 anni, ma in realtà – secondo l’opinione della maggior parte degli aderenti all’Ordine, il Pdl in questione “non presenta una riforma rivoluzionaria e innovativa rispetto all’esistente” ma assomiglia più a una “manovra”. In particolare, “la previsione di minimum tax per i redditi d’impresa e di lavoro autonomo e altre misure contenute nell’articolato denotano un chiaro obiettivo, quello di fare cassa per le ormai magre finanze dello Stato”, con lo spiacevole effetto collaterale di mettere in difficoltà gli operatori già provati dalla crisi. È posizione nota quella dell’ODEC che l’aumento della pressione fiscale sugli operatori economici non è auspicabile per ovvi motivi.
Elementi qualificanti
In compenso la Riforma presenta elementi nuovi ritenuti interessanti in tema di maggiore equità, dalla revisione del sistema delle deduzioni e delle detrazioni dei redditi di lavoro dipendente all’eliminazione delle attuali differenziazioni tra lavoratori dipendenti residenti e frontalieri, anche se “l’equità, quella vera è ancora lontana”. Valutata positivamente anche la riduzione degli scaglioni d’imposta (una vecchia battaglia dell’Ordine dei Commercialisti di San Marino) anche se in tempo di crisi è difficile ipotizzare l’emersione di una nuova base imponibile rilevante, ed è inoltre definito “più veloce e meno burocratico” il nuovo sistema di accertamento e contenzioso.
Critiche alla riforma
La più evidente riguarda le modalità di tassazione dei redditi di lavoro autonomo e di imprese individuali (art. 10), l’imposizione separata con aliquota del 17% e la volontà di non prevedere deduzioni per oneri (vedi l’art. successivo) “qualora un soggetto abbia solamente redditi di lavoro autonomo ovvero di impresa individuale”. “Non può essere confusa – scrive il Presidente dell’ODCEC Marino Albani – la deducibilità degli oneri inerenti l’attività tipica, deducibili dal reddito di lavoro autonomo o dal reddito di impresa con la deducibilità degli oneri di carattere personale che in un sistema equo devono spettare a tutti i soggetti residenti a parità di condizioni”. Un’altra criticità per i Commercialisti riguarda il funzionamento del credito per imposte estere (art. 15), che necessità di un approfondimento di una questione che ha un notevole impatto economico, “visto che l’aliquota che viene subita in Italia è del 30%”. L’Ordine evidenzia inoltre la possibilità concreta che si verifichino casi di doppia tassazione sui redditi, o di tassazione a San Marino più alta di quella italiana dei medesimi redditi, in assenza di una Convenzione bilaterale sulle doppie imposizioni.
In conclusione
In conclusione, la riforma dell’IGR, per il Presidente Marino Albani, può sì generare maggiori incassi per l’erario, ma non è una soluzione a tutti i problemi. Fondamentali sono, in tal senso, “tagli seri alla spesa pubblica”. E come dargli torto. Alcune parti del progetto di legge inoltre avrebbero già posto problemi di interpretazione e dovranno essere rielaborate tra la Prima e la Seconda lettura. Per il Presidente Albani, l’auspicio è che, nel frattempo, si riesca a giungere alla sottoscrizione degli accordi con l’Italia e all’inserimento della Repubblica di San Marino nella white list del Ministero per le Finanze.