Sono questi i messaggi chiave lanciati dal presidente Renato Clarizia in occasione della presentazione della Relazione Consuntiva per l’anno 2010.
Recuperare reputazione per recuperare fiducia nel sistema finanziario e nella Repubblica di San Marino. Convertirsi da centro di attrazione per prodotti finanziari ideati all’estero in centro di eccellenza nella produzione di servizi e prodotti finanziari ad alto valore aggiunto da collocare in trasparenza. Puntare sulla selezione degli operatori anche con lo strumento della formazione oltre che con quelli della vigilanza e della sanzione. Sono questi i messaggi chiave lanciati dal presidente di Banca Centrale di San Marino Renato Clarizia nelle sue “Considerazioni Generali” pronunciate in occasione della presentazione della Relazione Consuntiva sull’attività svolta e sull’andamento del sistema finanziario per l’anno 2010 approvata oggi dall’Assemblea dei soci dell’Istituto Centrale. Clarizia ha definito “storiche” le difficoltà che il sistema finanziario sammarinese sta attraversando dopo che il vecchio modello ha mostrato tutti i suoi limiti, quando il forte ridimensionamento delle masse intermediate ha reso insostenibili criticità da tempo latenti. Difficoltà che si sono cifrate in una riduzione dei volumi amministrati e del numero degli operatori. La raccolta totale delle banche sammarinesi verso la clientela, alla fine del 2010 era pari a 8,6 miliardi di euro, in diminuzione di 1,6 miliardi rispetto al 2009 (-16%). Nello stesso periodo anche il comparto delle società finanziarie/fiduciarie ha evidenziato una contrazione dei volumi: il totale attivo si è contratto del 13,7% a 1,2 miliardi mentre il volume degli impieghi è calato dell’11,6% a 797 milioni. Al 31 dicembre 2010 il sistema finanziario sammarinese risultava composto da 12 banche (invariato rispetto 2009), 39 società finanziarie/fiduciarie (-9 rispetto al 2009) 1 impresa di investimento (+1 rispetto al 2009), 2 società di gestione e 2 imprese di assicurazione (invariato rispetto al 2009). È in corso un rapido processo di selezione degli operatori che Banca Centrale sta accompagnando agendo su tre livelli: quello della vigilanza intesa come attività conoscitiva e di supporto finalizzata a prevenire prima che a sanzionare; quello del contributo alla definizione di un impianto normativo più coerente con i nuovi obiettivi di politica economica e finanziaria; infine, ma non certo ultimo, quello di una spinta alla riqualificazione della piazza finanziaria che parta dall’alta formazione con l’obiettivo di innalzare il livello di professionalità degli operatori, anche con l’acquisizione di risorse qualificate dall’estero. Regole chiare, controlli efficienti e comportamenti imprenditoriali sani sono la premessa irrinunciabile per ogni progetto di sviluppo, ha sottolineato Clarizia. Il nuovo sistema che si sta costruendo in piena sintonia di visione e obiettivi con il Governo dovrà essere percepito all’interno e all’esterno come trasparente ed efficiente, altrimenti si rischia di attrarre solo operatori esteri in cerca di copertura, con le conseguenze in termini di immagine e reputazione che sono state dolorosamente sperimentate in tempi recenti. Il presidente di Banca Centrale ha messo in risalto che un importante passo in questa direzione è stata l’emanazione di una serie di provvedimenti nella prima parte dell’anno in corso, a cominciare dal Regolamento dell’attività di concessione di finanziamenti, mentre si sta attivamente lavorando, in collaborazione con le Associazioni di categoria alla creazione della Centrale Rischi, alla realizzazione di un sistema per la gestione accentrata del contante e all’istituzione di una carta di credito. Clarizia ha indicato che con queste tre mosse, di cui almeno una si concretizzerà entro fine anno, il sistema San Marino potrà dirsi sostanzialmente “in sicurezza” e l’azione propulsiva di promozione della “nuova” piazza finanziaria potrà dispiegarsi. Il presidente a questo proposito ha voluto sottolineare che per misurare l’efficienza e la qualità dell’offerta di prodotti e servizi non bisogna guardare al numero di intermediari, bensì alla qualità della clientela, alla capacità di innovazione finanziaria e all’integrazione nei circuiti internazionali. Alcuni segnali, ancora allo stato germinale ma significativi e incoraggianti, indicano che il sistema finanziario di San Marino si sta avviando in questa direzione. Si registra un aumento dei Trust: strumenti flessibili e moderni, in linea con gli standard di trasparenza internazionali che contribuiscono a fare di San Marino un centro finanziario attrattivo. Un altro segnale positivo viene dall’industria assicurativa sammarinese attiva nel ramo vita, tipicamente una modalità di investimento finanziario. La raccolta premi è in crescita rispetto all’anno precedente; i premi lordi contabilizzati nel corso del 2010 sono stati pari a circa 104 milioni di euro, in aumento rispetto alla raccolta dell’esercizio 2009. Contestualmente si manifestano primi segnali di consolidamento del sistema bancario. In luglio si è avviato il processo di concentrazione che ha interessato due importanti istituti di credito. Un fatto importante, seppur indotto dall’esterno, che Banca Centrale vede con favore nella misura in cui si concretizza in aggregazioni più grandi di banche più solide, tali da proporsi come attrattive per i mercati esteri. Può essere la premessa non solo per l’ulteriore sviluppo di prodotti e servizi moderni ma anche il fattore di incoraggiamento per importanti investimenti di matrice internazionale nel sistema bancario sammarinese.