Qualche errore di troppo in difesa ma anche la bellezza di nove mete segnate. L’Italia supera con il punteggio di 53-17 la Russia, la formazione più debole del girone (ma non per questo facile da affrontare) e conquista il bonus: cinque punticini preziosi per continuare a sperare nella qualificazione al secondo turno, che deve passare necessariamente per un’altra prestazione di livello il prossimo 27 settembre contro gli abbordabili Stati Uniti (restano un gradino sopra la Russia, ma dobbiamo vincere segnando almeno 4 mete e non sarà facile). E soprattutto deve passare attraverso una vittoria contro la temutissima Irlanda, che ha già piegato la resistenza dei recenti vincitori del Tri-Nations, ovvero l’Australia.
Ma un passo per volta. L’Italia doveva vincere e convincere contro la Russia e questa mattina (ora italiana) così è stato.
ITALIA-RUSSIA 53-17: GLI HIGHLIGHTS |
La cronaca
Dopo appena 2’ calcio fallito da Bocchino, su punizione conseguente a una buona mischia ordinata, ma l’Italia sblocca al 6’ con Masi che apre un bel varco per l’inserimento rapido di capitan Parisse. Bocchino trasforma per il 7-0 che rompe il ghiaccio. Gli azzurri macinano gioco e segnano altre due mete nei successivi dieci minuti, la prima con Toniolatti che schiaccia dopo una bella azione partita da Pratichetti (siamo al 14’, Bocchino fallisce la trasformazione) e poi ancora con una palla recuperata che viene capitalizzata da Benvenuti. Un’altra trasformazione sbagliata – un grave problema, che in altre partite rischierà di essere pagato a caro prezzo – ma il punteggio è già di 17-0.
Al 21’ nuova meta per l’Italia, con Toniolatti, su azione partita da una rimessa veloce. È 24-0, e il punto di bonus è già in cascina.
La quinta meta arriva al 26’ ed è meta tecnica, con la mischia azzurra che fa crollare quella avversaria nella propria area di meta (31-0 con la trasformazione di Bocchino). Al 31’ Ongaro lascia i suoi in inferiorità numerica per un sacrosanto giallo – placcaggio di Klyuchnikov senza palla – e 3’ dopo si sblocca la Russia, con Yanyushin che mette in evidenza le lacune della difesa azzurra; Rachkov non sbaglia, è 31-7. Prima dell’intervallo c’è tempo per una nuova marcatura azzurra, la sesta, firmata da Ugo Gori, che schiaccia in mezzo ai pali (meta trasformata) per il 38-7 di metà tempo.
La ripresa è più combattuta e Parisse e soci inanellano un po’ troppi errori, ma in attacco l’Italia è spumeggiante ed è un piacere. Al 7’ la meta forse più bella del match, con una splendida azione corale che porta l’ovale da sinistra a destra sino a Benvenuti che opera un calcetto a seguire che schiaccia a una mano. Lo stesso Benvenuti sbaglia poi la trasformazione, un vero incubo i piazzati, ma siamo 43-7.
Al 9’ la Russia va ancora a bersaglio, con Ostroushko (43-12, trasformazione fallita da Rachkov), poi poco da segnalare sino al 22’. È McLean, l’estremo azzurro, che s’inserisce in questa bella festa: ricezione da Canavosio, tre placcaggi evitati in un slalom da applausi e meta dopo una corsa di 30 metri. Ancora una trasformazione fallita da Benvenuti (48-12).
Siamo entrati negli ultimi 10’ di gioco quando la Russia si avvicina: azione insistita sulla destra, l’Italia si chiude bene ma un passaggio lungo dall’altra parte non trova difensori pronti e Makovetskly si infila nel burro. Rachlov tenta di trasformare con un drop ma non centra i pali (48-17).
Ultima segnatura al 35’: l’Italia è troppo forte in mischia ordinata per tante squadre e la Russia non fa eccezione. Palla rubata e Zanni infila la nona perla. Ancora un errore di Benvenuti che non cambia il risultato: 53-17.