Là dove in Italia Berlusconi freme ma non si può muovere, sul Titano c’è invece l’intesa (quasi) bipartisan. Via libera infatti dal Consiglio Grande e Generale al cosiddetto “pacchetto giustizia”. Che introduce la norma anti ricusazioni-sistematiche.
SAN MARINO – Là dove in Italia Berlusconi freme ma non si può muovere, sul Titano c’è invece l’intesa (quasi) bipartisan. Via libera infatti dal Consiglio Grande e Generale al cosiddetto “pacchetto giustizia”, giunto a larga maggioranza al termine di un lungo confronto tra maggioranza e opposizione.
Tra i provvedimenti, che vanno a modificare in maniera sostanziale l’ordinamento giudiziario, merita una menzione particolare la norma anti-ricusazioni-sistematiche: in buona sostanza fino ad oggi, in virtù proprio dell’impianto normativo lacunoso, era possibile “dribblare” il processo ricusando in continuazione il giudice, fino all’esaurimento dei tempi utili prima della prescrizione.
Sul fatto che questa sia o meno una norma ad personam non ci pronunciamo. Di fatto è sin troppo facile che il pensiero vada al caso eclatante del processo Biagioli, con le infinite istanze di ricusazione presentate dal collegio difensivo dell’ex Comandante della Gendarmeria che, se non altro, hanno messo in evidenza la carenza palese della legislazione sammarinese in proposito. Oggi, la nuova legge qualificata sulla giustizia, offre la possibilità al Commissario della Legge ricusato di dare prosecuzione al procedimento e prevede sanzioni da mille a 10 mila euro in caso di ricusazioni ritenute pretestuose e dunque inammissibili.
Augusto Casali, Guardasigilli, esprime soddisfazione per l’esito di questo percorso legislativo andato in porto grazie alla collaborazione anche dell’opposizione e assicura che il confronto andrà avanti anche su altri temi, dal potenziamento del Tribunale Penale al contrasto della criminalità organizzata anche passando da una riorganizzazione dei corpi di polizia.
