Fixing anticipa l’idea che ANIS avanzerà mediante un’apposita Istanza d’Arengo. Altre due proposte riguardano poi gli appalti pubblici e l’Agenzia per lo sviluppo.
di Loris Pironi
La vita è una livella, diceva Totò. E come dargli torto. Ma la livella andrebbe utilizzata anche quando si tratta di conti pubblici. Perché quello che vale per la sana gestione di un bilancio familiare (regola numero uno, mai spendere più di quanto entra nelle proprie casse) dovrebbe valere a giusta ragione ancora di più per uno Stato. Purtroppo non è così. Se n’è accorta anche l’Italia, che vuole inserire nella Costituzione l’obbligatorietà del pareggio di bilancio, con il buon vecchio Giulio Tremonti che la porta avanti come una sorta di crociata morale. A San Marino, invece, il pareggio di bilancio come obbligo dello Stato è una vecchia campagna dell’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese. Una proposta che oggi ANIS mette nero su bianco in un’Istanza d’Arengo che verrà presentata nei prossimi giorni, per passare al vaglio del Consiglio Grande e Generale nel corso del semestre 1° ottobre 2011 – 1° aprile 2012. San Marino Fixing anticipa il senso di altre due Istanze che verranno presentate dagli industriali: la prima riguarda gli appalti pubblici, materia oggi regolata da un guazzabuglio normativo fatto di più di dieci testi diversi e diversi decreti attuativi mai entrati in vigore. Andare a realizzare un testo unico sulla materia non solo renderebbe più semplice la vita alle aziende, ma sarebbe anche garanzia di pari trattamento e legalità. Un’altra Istanza invece riguarda l’istituzione di un’Agenzia per lo sviluppo, altro “pallino” dell’ANIS, che con le 7 Istanze presentate nel corso del Semestre Reggenziale che sta arrivando al termine vuole dar vita a un complessivo Progetto per il Paese.
L’articolo integrale su San Marino Fixing n. 35, in edicola da oggi