Chi non autocertifica entro il 18 settembre 2011 dovrà pagare come se avesse un reddito da 100 mila euro.
di Loris Pironi
In un periodo di comunicazione globale bombardante e dilagante è passata sotto traccia (chissà perché) una notizia che invece riguarda la grande maggioranza delle famiglie dell’Emilia-Romagna. Forse non tutti sanno infatti che da lunedì 29 agosto la Regione Emilia-Romagna ha introdotto (la facoltà gli è stata data dal Governo in virtù della legge n.111/2011) i nuovi ticket sanitari riguardanti farmaci visite ed esami specialistici. Dal ticket – si legge sul sito ufficiale www.saluter.it, “sono esenti i bambini fino ai 6 anni di età e le persone di età superiore ai 65 anni, con reddito familiare lordo inferiore a 36.152, persone con invalidità o con malattie croniche, donne in gravidanza, disoccupati, lavoratori in cassa integrazione e loro famigliari”. Per le persone che non sono esenti dal pagamento invece il ticket è differenziato in base alla fascia di reddito del nucleo familiare fiscale. E qui sta il punto, e soprattutto il deficit di comunicazione ai cittadini. Poiché i nuovi ticket sono differenziati in base alle fasce di reddito, è stato disposto l’obbligo di presentare l’autocertificazione del reddito del nucleo familiare lordo fiscale, che dovrà essere compilato per ogni componente del nucleo familiare. Chi non compila e non consegna entro il 18 settembre 2011 la propria autocertificazione, anche se nullatenente, sarà considerato come chi ha redditi familiari sopra i 100 mila euro e dovrà dunque pagare il ticket massimo. Ecco che il dubbio sulla cattiva fede riguardo la scarsa comunicazione della notizia prende corpo. Ulteriori informazioni su questa importante scadenza potete trovarle sul nostro sito web, da dove potete anche scaricare il modulo, che – ricordiamo – va compilato e inviato all’azienda USL entro il 18 settembre. Il modulo può essere anche ritirato in tutte le farmacie, anche se solo alcune (una minima parte per la verità) sono autorizzate al ritiro delle autocertificazioni. Data la carenza di informazioni sulla materia, il suggerimento è di dare vita al passaparola, anche sul web e in particolare sui social network.