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La storia di San Marino è un racconto sulla libertà

da Redazione

In relazione alla recente celebrazione dell’anniversario della fondazione della Repubblica di San Marino, lo scorso 3 settembre, viene quasi naturale ripensare alle sue antiche origini.

 

La storia, ce lo ha insegnato – tra gli altri – Montanelli, è prima di tutto racconto. Racconto del passato, delle origini, di noi. Così, in relazione alla recente celebrazione dell’anniversario della fondazione della Repubblica di San Marino, lo scorso 3 settembre, viene quasi naturale ripensare alle sue antiche origini. Quelle cioè che datano molti secoli prima di quel 301 d.C., anno ufficiale della fondazione della Repubblica. Uno studio condotto negli ultimi anni dal prof. Lorenzo Braccesi, antichista dell’Università di Padova, ha infatti messo in luce connessioni molto interessanti tra la storia del gigante Titano e la Repubblica di San Marino. Il professore, incuriosito dall’oronimo del monte Titano, ha riletto le fonti antiche mettendosi sulle tracce di una localizzazione della geografia dell’Odissea che, qui a San Marino, portava dritto al luogo nel quale, nell’immaginario dei Greci, il Titano Atlante sorreggeva la volta celeste. Il Titano, figlio di Giapeto, peccò di tracotanza così come l’altro suo fratello, lo sfortunato Prometeo, e pagò la sua ribellione con la condanna di sostenere la volta celeste per tutta l’eternità. Perché proprio qui a San Marino? Le ragioni si legano alla colonizzazione arcaica, quando per i naviganti ellenici il monte Titano segnalava l’approdo fluviale e la via commerciale dell’Ariminus/Marecchia. Nell’immaginario dei Greci, i quali durante l’avventura coloniaria erano soliti ripercorrere idealmente le peregrinazioni di Ulisse, facilmente il monte Titano diventò il luogo nel quale Atlante scontava la sua pena eterna. Le tre vette che coronano l’azzurra vision di San Marino evocavano le tre colonne omeriche, i tre ‘puntelli’ trasfigurati dal mito nella testa e nelle braccia del gigante. Ecco allora spiegata la storia di una terra che da sempre lega il proprio nome a quello della libertà. Il gigante Atlante, colui il quale abita questi luoghi dall’inizio dei tempi, si macchiò del più odioso crimine contro gli dèi: fu hybris, osò alzare la testa e ribellarsi. Suo fratello Prometeo fece altrettanto, rubando il fuoco agli dèi per donarlo agli uomini. Si tratta ovviamente di un mito e tuttavia, come scriveva Sallustio “Queste cose non furono mai, ma sono sempre”.

 

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