Una tosse maligna che non smette più. Che sta lì a ricordarti ogni volta che ti squassa il corpo: “Ero lì quel giorno, ero uno di quei fantasmi coperti da quella nebbia di polvere che si aggiravano sotto le Torri Gemelle oramai collassate”.
La stima della popolazione colpita dalla ‘tosse del World Trade Center’ è stata calcolata dall’US House of Rappresentatives Commitee on Energy and Commerce Subcommitee on Healh. Ma il nome della malattia è stato coniato da David Prezant, direttore del New York City Fire Department, in uno studio pubblicato nel 2002 sul New England Journal of Medicine. “I vigili del fuoco che hanno lavorato al World Trade Center nei primi tre giorni dopo l’attentato – riferisce Prezant – sono stati i primi a manifestare i sintomi della malattia respiratoria per la massiccia esposizione a una varietà di sostanze chimiche tossiche: diossine e composti organici volatili”. Un altro studio, del 2005, effettuato su 2.812 abitanti che vivevano vicino al World Trade Center, pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives, ha scoperto che la tosse, il respiro sibilante, la costrizione toracica sono stati riportati in un numero da tre a sei volte maggiore tra le persone residenti entro un miglio da ‘Ground Zero’, rispetto a quelli che vivevano a cinque miglia di distanza.