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Il vuoto delle Twin Towers riempito da due piscine gemelle

da Redazione

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Il vuoto lasciato dalle Torri Gemelle ‘riempito’ da due piscine gemelle in cui si riflette l’assenza delle 3mila persone rimaste uccise negli attacchi dell’11 settembre. E’ questo ‘Reflecting absence”, il National September 11 Memorial che verrà inaugurato in occasione del 10° anniversario degli attacchi a New York e Washington. Realizzato dall’israeliano, che vive e lavora a New York, Michael Arad e, per quanto riguarda la parte paesaggistica, dall’americano Peter Walker, il progetto si è imposto in una competizione internazionale a cui hanno partecipato oltre 5.200 progetti provenienti da 63 nazioni diverse.

Le due piscine, ciascuna larga 4 chilometri quadrati, sono state realizzate esattamente dove si trovavano le fondamenta delle Twin Towers crollate dopo lo schianto degli aerei dei dirottatori; sono attorniate da cortine di acqua, delle vere e proprie cascate – le più grandi artificiali mai realizzate nell’America del nord – dietro le quali vi sono delle placche di bronzo dove sono incisi i nomi delle quasi 3mila persone che sono rimaste uccise l’11 settembre – a New York, Washington e in Pennsylvania dove è precipitato il quarto aereo dei dirottatori – più le sei persone morte nel primo attentato al World Trade Center nel febbraio 1993. Tutto intorno è stato piantato un boschetto di 400 querce, tra i quali l’unico sopravvissuto all’inferno degli attacchi.

È invece prevista per l’11 settembre 2012 l’apertura del museo dedicato alla strage, con foto, video, audio, effetti personali e oggetti che ripercorrono, passo dopo passo, i momenti della tragedia. Particolarmente struggente il ‘muro dei volti’ dell’11 settembre, un’installazione realizzata all’ingresso dell’esposizione e che accoglie il visitatore con le foto dei 3mila caduti negli attentati. Di grande impatto emotivo anche i resti delle strutture architettoniche che hanno resistito al disastro, come la ‘scala dei sopravvissuti’, da cui fuggirono centinaia di persone. Intanto resta forte la polemica sulla famosa croce di Ground Zero, alta sei metri e composta da due travi d’acciaio annerite dal fuoco. Trovata il 13 settembre dalle squadre di soccorso che scavarono tra le macerie, divenne immediatamente un simbolo attorno a cui si radunarono spontaneamente in preghiera moltissimi fedeli. Conservata nella chiesa di Saint Peter, a pochi metri da Ground Zero, è stata recentemente trasferita nel memoriale, suscitando dure critiche da parte dell’associazione American Atheists, secondo cui l’“11 settembre non ha nulla a che fare con la cristianità”.

Ma non mancano le polemiche. A dieci anni dal crollo delle Twin Tower, simbolo di New York tanto quanto la Statua della Libertà, la rinascita del cuore pulsante della City è lenta e carica di amare polemiche.

Dei diversi edifici del complesso considerato il cuore finanziario di New York andato distrutto, appena un terzo dei tantissimi progetti di ricostruzione p stato realizzato. Tower 7, o 7World Trade Center, un torre senza particolarità, è effettivamente l’unico edificio completato, già dal 2006, ed è rimasto peraltro con buona parte degli spazi interni non affittati.

 

Grandi torri crescono


Alle spalle del Memoriale, al centro di un grande complesso, sta crescendo rapidamente il “World Trade Center One”, l’ex progetto “Freedom Tower” affidato all’architetto David Childs che ha preso il posto di Daniel Libeskind, a cui apparteneva l’idea iniziale e a cui è rimasta l’intera gestione del sito a livello di piano urbanistico.

Il WTC 1 sarà alto 104 piani, per 541 metri (un simbolo: il 1.541 è l’anno dell’indipendenza americana). Per il momento ne sono stati completati 80, il grattacielo sarà terminato nel 2013. Accanto all’edificio principale sorgerà il Performing Arts Center di Frank Gehry e altri tre grattacieli che si affacceranno sulla piazza del Memoriale. La Torre 2 (78 piani per 382 metri) è firmata da Norman Foster, la Torre 3 di Richard Rogers sarà alta 352 metri per 71 piani; infine la Torre 4 avrà gli occhi a mandorla: a progettarla è il giapponese Fumihiko Maki, conterà 61 piani e sarà alta 288 metri.

 

Ground Zero: la moschea delle polemiche


E poi c’è il discorso legato alla cosiddetta Moschea di Ground Zero. Il progetto, ribattezzato Park 51, prevedeva la costruzione di un grattacielo avveniristico di vetro e acciaio. Per il momento c’è un edificio con finestre sbarrate e muri incrostati, a due isolati di distanza dalle Twin Towers di allora. Vorrebbe diventare un simbolo di dialogo, per ora divide.

Dopo un lungo silenzio, il presidente Usa Barack Obama aveva detto che, a suo avviso, i musulmani hanno il diritto di costruire la moschea. Per i conservatori e i gruppi più radicali, sarebbe invece un insulto alle vittime dell’attacco contro il World Trade Center. A rallentare il tutto la mancanza di fondi, dopo un anno di stop i lavori sono ripresi, sia pure lentamente. Per il decennale i responsabili annunciano iniziative “rispettose al massimo ed appropriate”.

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