La guerra al terrore ha portato un tributo di sangue, nel corso di questi dieci anni, certo non trascurabile per gli Stati Uniti e i loro alleati, compresa l’Italia.
Fino ad oggi in Iraq sono morti 4.474 militari statunitensi e 318 alleati, tra cui 179 britannici e 33 italiani. Se il ritiro definitivo delle truppe è previsto per la fine dell’anno, su richiesta di Baghdad potrebbe rimanere un ridotto contingente occidentale ancora per qualche anno: attualmente sono circa 50 mila i militari impegnati.
In Afghanistan invece dieci anni di guerra sono costati la vita a circa 2.700 militari alleati, di cui 1.752 americani e 948 alleati (dati aggiornati al 31 agosto). Sono 41 le vittime italiane, altrettante quelle danesi. E ancora il triste conto parla di 53 tedeschi, 78 francesi, 157 canadesi e 380 britannici. Il conto comprende le vittime per attacchi nemici, incidenti e malattie.
Sommando il numero delle vittime di entrambi gli scenari di guerra il totale è di circa 7.500 caduti. Un numero sì ingente, ma – come fa notare qualcuno – inferiore ai morti che si verificarono nei dieci giorni della battaglia di el Alamein, 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale.