Il presidente che ha preso e ucciso Bin Laden. Il presidente che ha scatenato due guerre in Afganistan e in Iraq per distruggere Al Qaeda, la rete delle sceicco del terrore. E speso miliardi centinaia di miliardi di dollari per la sicurezza del suo Paese, dopo l’attentato dell’11 settembre alle Torri Gemelle.
Bush e Obama ricordano quel giorno che ha segnato per sempre la storia dell’umanità del terzo millennio. Abbiamo montato le loro dichiarazioni in una sorta di intervista simultanea, come se fossero uno accanto all’altro.
OBAMA – ”Guidavo lungo la Lake Shore Drive di Chicago. All’epoca ero senatore dello Stato (l’Illinois), e anche docente di giurisprudenza e avvocato. Stavo andando ad un’audizione del Senato e ricordo di aver alzato il volume della radio mentre qualcuno diceva: ‘un aereo si è schiantato contro il World Trade Center di New York. All’inizio ho pensato a qualche piccolo aereo con problemi meccanici. Col passare del tempo è divenuto chiaro che era intenzionale, e che potenzialmente molta gente sarebbe morta quel giorno”.
BUSH – ”Dall’alto sembrava una gigantesca cicatrice. Ma quando mi recai sul luogo, era come se stessi camminando all’inferno”.
OBAMA – ”Stavamo tutti fuori e in molti guardavano alla Sears Tower (il grattacielo nel centro di Chicago che con i suoi 527 metri è stato fino al 1998 l’edificio più alto del mondo). Pensavano che sarebbe potuto crollare. Ero stato nel mio ufficio e con molti colleghi avvocati avevamo visto le terribili scene del crollo delle torri gemelle di Manhattan. Ricordo poi di essere andato a casa. Sasha era nata da poco. Di solito, la notte me ne occupavo io, così Michelle poteva dormire un po’. Ricordo che sono rimasto in piedi fino a tardi, facendo fare il ruttino a mia figlia, cambiandole il pannolino e chiedendomi che sorta di mondo avrebbe ereditato”.
BUSH – ”Una delle mie preoccupazioni, simile a quella di tante persone, fu: mia moglie, Laura, sta bene? E le mie figlie?”
OBAMA – ” Spero che il popolo americano riconosca che, per quanto duro fosse il colpo all’America, e straziante per le famiglie coinvolte, ne siamo venuti fuori più forti di quanto chiunque si fosse aspettato. E’ stato il momento in cui il Paese si è unito, perché ha capito che si trattava di una minaccia al nostro modo di vivere”.
BUSH – ”Il Presidente Obama mi ha detto che Osama era stato ucciso. Mi sono congratulato con lui e con gli uomini che condussero questa pericolosa missione. Non ho provato un senso di felicità o di gioia. Ho sentito, semmai, un senso di gratitudine: giustizia era stata fatta”
OBAMA – “La crisi che viviamo oggi può non essere così spettacolare, ovviamente non abbiamo la stessa tragica dimensione in termini di perdita di vite umane, ma questi sono comunque tempi difficili. E se possiamo ritrovare quel tipo di spirito e unirci, allora sono fiducioso che ne verremo fuori così forti come siamo venuti fuori dall’11 settembre”.
BUSH – ”L’11 settembre sarà un giorno che rimarrà segnato sul calendario. Come la giornata che ricorda Pearl Harbor. Per quelli di noi che l’hanno vissuto, sarà un giorno che non dimenticheremo mai”.