Forfetario addio, un’aspirazione ad una maggiore equità tra i contribuenti, maggiore pressione per quello che riguarda i controlli. È questa in estrema sintesi la “epocale” riforma tributaria presentata ufficialmente oggi a San Marino.
SAN MARINO – Forfetario addio, un’aspirazione ad una maggiore equità tra i contribuenti, maggiore pressione per quello che riguarda i controlli. È questa in estrema sintesi la “epocale” riforma tributaria presentata ufficialmente oggi dal Segretario di Stato alle Finanze Pasquale Valentini e dal Coordinatore del Dipartimento Finanze, Luca Beccari.
Il segretario Valentini ha spiegato che il cammino che ha portato la riforma all’imminente passaggio in Consiglio Grande e Generale è stata lunga, articolata e laboriosa, si prefigge di risolvere le problematiche del vecchio sistema, ovvero il forte divario fra tassazione nominale e tassazione effettiva, la diffusa percezione dell’attuale disequità fiscale, la scarsità dei controlli, la limitata capacità del sistema attuale di produrre ricchezza a fronte della contrazione della crescita e del conseguente minor gettito fiscale e il non tener conto delle importanti differenze che esistono fra i contribuenti, anche di eguale reddito, ma di diversa capacità contributiva.
Tra gli obiettivi generali c’è inoltre quello della salvaguardia la competitività del sistema San Marino con norme più semplici e chiare e mantenendo una bassa fiscalità pur nella massima trasparenza.
RIFORMA TRIBUTARIA: IL TESTO INTEGRALE |
PERSONE FISICHE
Per le persone fisiche si è rivisto il sistema delle detrazioni a seconda della reale capacità contributiva, abolendo il forfetario, aumentando l’incisività del carico familiare e rielaborando gli scaglioni con aliquote più basse ma più rispondenti al vero. Da 0 a 14.000 € (che corrisponde all’ammontare annuo di una pensione minima) vi sarà l’esenzione di imposta, mentre da 14 a 42.000 € l’aliquota sarà del 15%, da 42 a 77.000 € salirà al 25% e oltre i 77.000 € al 35%.
Aumentate le passività deducibili, che riguarderanno anche i consumi interni (potranno incidere per il 10% sul reddito, con un tetto massimo di 10.000 €), e saranno riscontrate attraverso lo strumento della SMaC Card. In altre parole, chi consuma all’interno del territorio aumenta le proprie passività deducibili, incrementa il consumo interno e favorisce l’accertamento del fisco sulle transazioni.
LAVORATORI AUTONOMI
Grandi novità anche per le imprese e il lavoro autonomo, che vedrà il varo di un sistema fiscale omogeneo per tutte le forme di impresa, società o lavoro autonomo, con tassazione del 17% proporzionale alla produzione del reddito. Previsto un provvedimento ponte, per 3 anni, che istituisce una minimum tax, ovviamente deducibile dall’eventuale tassazione sul reddito prodotto. Questo provvedimento darà una risposta immediata sulla contribuzione di quell’elevatissimo numero di aziende che, anche da molto prima dell’attuale crisi, continuavano e continuano a dichiarare redditi da zero a poche migliaia di euro, mentre sarà poi l’aumentata capacità di controllo degli enti preposti ad accertare il reddito reale delle imprese.
CONTROLLI
Parte importante della riforma riguarda appunto un nuovo assetto dei controlli e delle relative sanzioni: all’Ufficio Tributario saranno assegnati compiti ispettivi diretti con l’attribuzione della qualifica, per i funzionari preposti, di pubblico ufficiale. La riforma prevede precise norme di tutela dei diritti del contribuente, che potrà argomentare sull’accertamento dell’ufficio, eventualmente accogliere le sue richieste, o ricorrere alla Magistratura che giudicherà in tempi brevi, sulla base del diritto del lavoro. Innovativa anche la possibilità dell’Ufficio Tributario, prevista sin da ora ma che si applicherà dopo il 1° gennaio 2014, di richiedere al Magistrato l’effettuazione di indagini finanziarie in casi di particolare gravità legati ad evasione ed elusione fiscale. Anche i redditi prodotti all’estero, dedotte le tasse pagate nel paese di produzione del reddito, saranno tassati, se pur con aliquote di modesta entità.