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Mercato del Lavoro: testa sotto la sabbia

da Redazione

A San Marino, dove il mercato del lavoro più che ingessato è inchiodato, la spallata del Segretario Francesco Mussoni è servita almeno a tirare fuori la testa da sotto la sabbia.

 

 

di Loris Pironi

 

Habemus. Habemus il decreto legge sul mercato del lavoro. Auspicato da alcuni (praticamente tutti), osteggiato da altri (il sindacato, o meglio una parte del sindacato, a quanto pare addirittura da una sola parte della Centrale Sindacale Unitaria…). Francamente non avremmo scommesso un euro sulla concreta possibilità di vederlo finire in porto. Ma così è, se vi pare. Il dibattito pubblico in questi giorni parla di un mercato del lavoro ingessato che non permette la produttività, e di conseguenza, in un avvitamento terribile, deprime l’economia e porta ad un’ulteriore perdita di posti di lavoro. Si argomenta il danno di quelle dinamiche anacronistiche che vanno superate perché dannose per le imprese e per i lavoratori, di diritti acquisiti che forse, dopo cinquant’anni, non sono più adeguati ai tempi. Se ne parla, sì, ma solo in Italia. A San Marino, dove il mercato del lavoro più che ingessato è inchiodato, dove la flessibilità è vista come un dramma da scongiurare, dove c’è chi sale sulle barricate preventivamente, la spallata del Segretario Mussoni è servita almeno a tirare fuori la testa da sotto la sabbia. Davanti al futuro non ci si può nascondere.

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