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San Marino, Bilancio dello Stato nel 2012 verso il pareggio. Si spera…

da Redazione

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Il PIL è in negativo, il deficit di bilancio, pur in diminuzione, continua a mantenere in sofferenza i conti pubblici dello Stato. Ma nel Progetto Economico, nero su bianco – si parla di arrivare al pareggio di bilancio già nel 2012. Sarà vero? Da Fixing n. 29.

di Loris Pironi

 

SAN MARINO – Il PIL è in negativo, il deficit di bilancio, pur in diminuzione, continua a mantenere in sofferenza i conti pubblici dello Stato. La situazione economica del Titano non è facile, scopriamo l’acqua calda ma dobbiamo dirlo. E se è vero che le stime lasciano intravedere segnali di ripresa e se il Governo punta a riavvicinarsi molto, nel 2012, al pareggio di bilancio, c’è comunque da rimboccarsi le maniche e non allentare la lotta agli sprechi e la caccia alle entrate.

 

Deficit di bilancio

montetitanoNel 2009 San Marino ha chiuso con un disavanzo di 42 milioni di euro. Nel 2010, dopo alcune operazioni di assestamento straordinario, la Segreteria alle Finanze ha annunciato un deficit di 50 milioni di euro, contro i 70 ipotizzati in una prima fase. Per il 2011 gli indicatori delle Finanze lasciano presagire un bilancio passivo di 40 milioni di euro, ancora una volta tutt’altro che incoraggiante. Per il 2012 invece il dato inizialmente proposto come stima, -35 milioni, è stato ritoccato. Proprio in questi giorni – è scritto nero su bianco sul Progetto Economico – si ragiona sulla possibilità di arrivare a quota -10 milioni, se non addirittura ad un ritorno alla parità dei conti pubblici.

A leggerlo così più che un obiettivo è un auspicio, che dovrà passare tramite una reale efficacia della riforma tributaria che deve essere ancora approvata, ma anche gli auspici in certe situazioni sono utili. Soprattutto se servono come stimolo a lavorare in una direzione precisa, che è quella di ridurre le spese in maniera drastica (e si può fare) e aumentare le entrate di uno Stato che finora ha avuto la possibilità di approcciarsi alla materia fiscale in modo un po’ troppo superficiale. Comunque sia approfondiremo l’argomento la prossima settimana.

 

I dati del PIL

Fixing ha più volte affrontato lo spinoso argomento del Prodotto interno lordo, che nel 2009 ha perso addirittura il 12,5%, un tracollo da brividi. Un paio di settimane or sono abbiamo reso note le stime ufficiose per quello che riguarda il 2010 (dovrebbero essere ufficiali da mesi, ma forse sarebbe chiedere troppo). Fonti dell’Ufficio di Programmazione economica parlano di un -2,5%. Altro referente, questa volta esterno, l’FMI, per la stima 2011 che contribuisce a dipingere un quadro con tinte finalmente più roseo, con un leggero segno “più” che aiuta senza ombra di dubbio a riprendere fiato. Il Fondo Monetario Internazionale infatti valuta in un +1,3% l’andamento del PIL sammarinese per il 2011. Va rimarcato che FMI e San Marino “leggono” le cifre seguendo metodi diversi, e quindi anche il calcolo del Prodotto interno lordo resta – paradossalmente – un’opinione.

 

Fardello spesa corrente

Come potete vedere nella tabella correlata, la vera spina nel fianco per i conti pubblici sammarinesi è costituita dalla spesa corrente e dalla sua incidenza sulla spesa totale. Dopo un lento ma costante calo che aveva fatto discendere il Titano sotto la soglia psicologica del 90%, lo scorso anno si è tornati a risalire di circa un punto e mezzo, e anche per il 2011 si stima un dato molto vicino al 91%. Se San Marino non riuscirà a ridurre costantemente e con grande rigore l’incidenza della spesa corrente, lo insegnano nelle primissime lezioni di economia, non è possibile liberare risorse per investire. E se non si investe, l’economia non riparte.

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