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Diario della crisi dell’8 luglio 2011

da Redazione

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Spazzatura. Non solo a Napoli, vergogna italiana. Ma spazzatura anche in Portogallo. Moody’s ha tagliato di 4 note il rating sovrano a lungo termine del Portogallo, portandolo a livello spazzatura.

 

 

di Saverio Mercadante

 

Spazzatura. Non solo a Napoli, vergogna italiana. Ma spazzatura anche in Portogallo. Moody’s ha tagliato di 4 note il rating sovrano a lungo termine del Portogallo, portandolo a livello spazzatura. L’outlook è negativo. Moody’s non esclude altri tagli. Il rating è passato dal livello ‘Baa1’ a ‘Ba2’. Secondo l’agenzia il rischio principale è che il paese avrà bisogno di una seconda serie di aiuti prima di tornare a finanziarsi sui mercati. A molti, a troppi, è apparsa spazzatura la cosiddetta norma Salvafininvest: avrebbe bloccato il pagamento di quasi 500 milioni di euro di Berlusconi a De Benedetti per il cosiddetto Lodo Mondadori, se la Corte d’Appello di Milano non annullerà la sentenza di primo grado. Leghisti, Tremonti, anche il deputato e avvocato del premier Ghedini, hanno fatto a gara nel dire che non ne sapevano nulla di quella norma inserita inopinatamente nella finanziaria. Anche uno dei falchi berlusconiani, il capogruppo al Senato del PDL Gasparri, ha affermato: “Ho appreso che la norma sul lodo Mondadori non c’è più nella manovra. E’ una decisione saggia”. Che è tutto dire. Ancora spazzatura. Sgominato traffico di migranti, decine di arresti in tutta Italia. I migranti arrivavano in Italia – sulle coste pugliesi o nei porti dell’Adriatico – con navi di linea o piccole imbarcazioni “in costante pericolo di vita”. Non sempre la destinazione finale era l’Italia; spesso i migranti, giunti sulla penisola clandestinamente, venivano trasferiti in Germania, Svizzera, Danimarca, Austria, Francia e Belgio. Bologna, in particolar modo, era lo snodo principale per gli immigrati diretti nei paesi del Nord Europa. Altra spazzatura per il futuro. Secondo uno studio del Censis, il 42% dei lavoratori  dipendenti tra i 25 e i 34 anni si ritirerà dal lavoro nel 2050 con introiti anche più bassi di quelli ricevuti a inizio carriera. La previsione riguarda solo la fascia che oggi ha già un contratto fisso. La previsione è meno di mille euro al mese.

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