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Festival di Santarcangelo 2011, il paradiso (del teatro) è qui: si parte con Motus e Judith Malina

da Redazione

Motus

 

Santarcangelo 41 si apre con due spettacoli della compagnia giapponese di Hirata. Debutto per i Motus con Judith Malina, mentre il Teatro delle Albe omaggia Majakowskij.

 

Motus

 

 

 

di Alessandro Carli

 

Quarant’anni spazzati via così, con un colpo di teatro. C’è grande attesa per il nuovo lavoro che Motus porta – da questa sera – a Santarcangelo 41, il festival imperniato sulla nuoca drammaturgia. Sino a domenica infatti la fervida compagnia teatrale di Rimini sarà di scena al Teatro Petrella di Longiano (replica  sabato e domenica alle 19) con “The plot is the Revolution”, il lavoro costruito assieme a Judith Malina, attrice e fondatrice del Living Theatre. Il titolo della pièce – cesellato sulla giovane attrice Silvia Calderoni (nella foto), da anni volto e voce dei Motus – riprende una frase della mappa distribuita agli spettatori durante lo storico “Paradise now” del Living (1968), con la quale si indicava il viaggio ascensionale dallo spettacolo verso la rivoluzione permanente. Parimenti, dopo 43 anni dal debutto del lavoro di Malina, il gruppo fondato da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, tenta di proporre un luogo di azione che avvii un ribaltamento dello stato delle cose.In cartellone molta Emilia-Romagna: alle 21, alla Salita dei Cappuccini, debutta “Hello Austria” di Fiorenza Menni del Teatrino Clandestino: l’attrice recita accanto a un violoncello, all’interno di una cornice sonora complessa e suggestiva dove trovano corpo vicende straordinarie di anonimi personaggi, raccolte da diversi luoghi dell’Europa (in replica sino a domenica). I forlivesi Masque Teatro invece fanno il paso doble: al Teatrino della Collegiata – in prima nazionale – cuciranno “Just intonation” e “Special coils”, due azioni teatrali (20 e 23.30, in replica sia sabato che domenica) che indagano la relazione fisica tra un corpo-macchina e un corpo-donna, mettendo in scena la tensione invisibile tra i due. La collaborazione tra Fanny & Alexander (Ravenna) e Tempo Reale ha fatto germogliare “T.E.L.”, spettacolo itinerante su Thomas Edward Lawrence (Lawrence d’Arabia), agente segreto, scrittore, nonché uno dei capi della rivolta araba di inizio Novecento. Uno spettacolo “curioso”, in movimento: Lawrence infatti va in scena in due luoghi diversi (a Santarcangelo presso lo spazio Buzzi Unicem–Autorimessa, alle 21.15; e a Ravenna, all’interno di Ravenna Festival, in replica sabato in entrambi i luoghi), dove due attori distanti nello spazio sono collegati da un dispositivo satellitare. Occhi al cielo su “Bello mondo”, che  vede Mariangela Gualtieri farsi “muezzin” della poesia. Pochi versi lanciati dall’alto della torre campanaria, al tramonto, in apertura di ogni serata del festival: parole pacifiche e grate dette alla terra, al cielo e alle genti del mondo, a opera dell’artista che, nel suo percorso col Teatro Valdoca, ha fatto propria la consegna orale del verso poetico, dedicandosi all’apparato di amplificazione della voce e al sodalizio tra poesia e teatro. L’omaggio a uno dei più grandi pensatori del Novecento – Roland Barthes – trova vita artistica in “Amabo te”, un percorso evocativo condotto da Fuochi e ispirato a “Frammenti di un discorso amoroso” Barthes, un viaggio nel quale gli spettatori si spostano all’interno del museo inseguendo una fanciulla che racconta loro la storia devota del proprio amore (al Met, repliche alle 17, 18 e 19). Infine, due chicche: i giapponesi Seinendan scriveranno “Tokyo notes”, un affresco corale popolato da venti figure attraverso le quali si evoca una quotidianità di dialoghi frammentati e lunghi momenti di quiete (Lavatoio, 21.15, in replica sabato). Seinendan inoltre sarà a Santarcangelo 41 con “The Yalta Conference”, uno sguardo crudele sulla voce del potere, tra infantilismi e doppi sensi, nella particolare ambientazione della Sala Consiliare del Comune di Santarcangelo (alle 19, in replica sabato alla stessa ora e domenica alle 19.30). La seconda gemma ha la brillantezza dello scrittore Paolo Nori che racconterà – ogni sera alle 22.30 nel grande spazio dello Sferisterio – i gli appunti del proprio diario quotidiano (ingresso gratuito). Il cartellone sonoro del festival si aprirà questa sera con i Fratelli Mancuso, polistrumentisti siciliani che coniugano le sonorità del meridione con quelle del nord Europa più periferico. I due artisti suoneranno in piazza Ganganelli alle 22. L’ingresso è gratuito.

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