Nel piano di sviluppo per San Marino, il Forum del 2008 indicava tra i 16 progetti–azioni prioritari, la creazione di un museo permanente di arte moderna e contemporanea.
Nel piano di sviluppo per San Marino, il Forum del 2008 indicava tra i 16 progetti–azioni prioritari, la creazione di un museo permanente di arte moderna e contemporanea. Fixing nel febbraio scorso fece un’inchiesta dal titolo “Il Museo nascosto” che fece molto rumore in Repubblica, sulla collezione di stato di opere d’arte moderna e contemporanea che nasce con la prima Biennale d’arte di San Marino. Il numero complessivo delle opere acquistate da allora ad oggi sono 750: vanno dai primi del Novecento ad oggi. Ebbene questo patrimonio straordinario del valore di milioni e milioni di euro è disperso tra uffici, segreterie, scuole, magazzini, aule scolastiche, tavoli, accanto alle postazioni dei bidelli. Opere che valgono complessivamente milioni e milioni di euro e che hanno singolarmente valutazioni che possono arrivare come nel caso di Emilio Vedova intorno a diverse centinaia di migliaia di euro. Opere che hanno incamerato dal momento del loro acquisto un valore di mercato importantissimo. Che meriterebbero una sede permanente e potrebbero diventare una delle attrattive di San Marino. Che testimoniano della grande storia culturale di questo paese. Che non sono nemmeno citate in una sola guida dello Stato. Un disastro che lascia veramente attoniti: come si può gettare alle ortiche l’altro oro di San Marino, la sua identità culturale-artistica? San Marino ha avuto una grande tradizione di biennali negli anni Cinquanta e Sessanta ed è stata la sede tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta di grandi retrospettive su Guttuso, Cagli, Perilli, e la più importante, su Mario Mertz, il grande esponente dell’Arte Povera, presente al Guggenheim e al MoMA di NY e nei più prestigiosi musei d’Europa. La prima mostra che in qualche modo lancia l’idea della Galleria d’Arte moderna e che coincide con il primo censimento delle opere d’arte moderne e contemporanee dello Stato, è curata da un grande critico d’arte, Mario Penelope. E’ il 1974. Non ci resta che sperare in un rinascimento culturale di San Marino che metta al centro del proprio futuro l’eccellenza artistica che ha patrimonializzato in questi anni.