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San Marino Forum, Di Falco: PST, il problema non sono i soldi ma è partire, finalmente

da Redazione

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San Marino Forum 2011, ancora parco scientifico e tecnologico con l’intervento di Germana Di Falco (Expert Italia), concentrato sul come recuperare le risorse per fare partire questo fondamentale progetto. “L’importante è muoversi, è partire”.

 

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SAN MARINO – San Marino Forum 2011, ancora parco scientifico e tecnologico con l’intervento di Germana Di Falco (Expert Italia), concentrato sul come recuperare le risorse per fare partire questo fondamentale progetto.

“C’è bisogno di coraggio, a San Marino. Il coraggio di fare una scelta caratterizzante, d’impatto economico sin dalla prima fase, che richiede sforzi coesi e un’altra iniezione di coraggio, il coraggio dell’apertura, di pensare a dei progetti  ecocompatibili”. E ancora: “Il Parco Scientifico e Tecnologico è un progetto Apollo (la sfida lunare di fine anni Settanta, ndr), un progetto che va portato avanti con coraggio”.

Quindi una precisazione: “La Repubblica di San Marino non beneficia dei contributi dell’Unione Europea”, ma serve un passaggio ulteriore.

“La domanda di partenza è dove si trovano i soldi per far partire il Parco Scientifico e Tecnologico? Ecco perché volevo mettere un po’ di femminile concretezza nel discorso: con Università e Governo di San Marino stiamo cercando di verificare come dialogare con soggetti che possono interloquire con l’UE e permettere a questo progetto di partire con un’ambizione internazionale”.

“Un PST che sostenga gli spin off prevede un modo diverso, innovativo, anche di concepire la finanza impostata a sostegno dell’imprese. Una sfida che posizioni San Marino come centro di nuovi modelli di finanza nella ricerca e nello sviluppo.”

Quindi un’altra citazione: “Vince chi non si dimentica che c’è una parte di economia reale che si fonda sulle macchine, sull’industria”.

San Marino deve puntare su un progetto che si caratterizzi, che si connoti con precisione. “Ci sono vari tipi di prodotti manifatturieri, un territorio come San Marino deve combinare uno o due progetti Apollo che faccia da bandiera, che indichi la direzione di marcia, la riconoscibilità del progetto. Serve una serie di azioni che servano come gap filler. L’importante è ricordarsi che l’ossatura deve essere il settore produttivo. Lo spirito deve essere quello che rappresenta un nuovo e diverso modo di vedere la politica industriale, uno spirito come quello che ha portato paesi come la Germania ad avere una crescita maggiore degli altri”.

Il PST di San Marino dovrà avere una valenza internazionale data non solo dalla presenza del Titano: “Stiamo pensando – spiega ancora Di Falco – ad un’operazione che veda come capofila la Slovenia o la Grecia, per dare una connotazione internazionale immediatamente percepibile. Non si deve guardare al parco come un distretto vecchia maniera, con una contiguità geografica. Dobbiamo ragionare in un’ottica di open innovation”. Paradossalmente contrariamente a quello che si pensa, per Germana di Falco i soldi (dell’Unione Europea) non sono un problema. “L’importante è partire, a piccoli passi. L’importante è oltre a dichiarare quello che si vuole fare, e firmare l’accordo tra Italia e San Marino per il Parco, incominciare a fare”.

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