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Csdl, polemiche con il Governo sulla riforma della PA

da Redazione

La Segreteria CSdL replica alle dichiarazioni dei Segretari per le Finanze e gli Interni

SAN MARINO – La diminuzione del PIL non ha prodotto nessun effetto sulle retribuzioni e sulle condizioni di vita dei lavoratori? Bisogna vivere sulla luna per affermare una cosa del genere! Replica così la Segreteria CSdL, nella sua riunione di questa mattina, alle recenti esternazioni del Segretario di Stato per le Finanze. Probabilmente chi percepisce redditi da Segretario di Stato la crisi e la contrazione dell’economia non la sente, ma i lavoratori sì! A cominciare dalle centinaia di dipendenti che hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione, con pochissime prospettive per il futuro vista la totale assenza di una politica economica del Governo e il completo stallo nelle relazioni con l’Italia che blocca l’economia. E anche i cittadini con redditi medio-bassi si trovano a fare i conti con l’aumento del costo della vita, aggravato anche dall’aumento delle utenze domestiche, e la negazione dei rinnovi contrattuali. Tanto più in un momento di crisi i rinnovi dei contratti sono una misura di tutela del reddito dei lavoratori, oltre che una necessità per far ripartire i consumi interni e rilanciare l’economia! Il Governo, che ha responsabilità di datore di lavoro, non ha dato nessuna disponibilità al rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti della PA, fornendo così anche un preciso segnale alle associazioni di categoria, ancora chiuse a qualsiasi possibilità di rinnovo. Il Governo continua in quella scelta di campo che la vede nettamente schierata a favore dei poteri forti del paese, sordo alle istanza delle fasce più deboli della società.

 

RIFORMA DELLA PA – In tema di riforma PA, puntuale come un orologio svizzero è arrivata la replica del Segretario di Stato per gli Affari Interni alla posizione della FUPI-CSdL. Questa volta, di fronte alla preoccupazione per l’aumento dei costi e della burocratizzazione della struttura pubblica, il Segretario ha sostenuto che la riforma produrrà dieci dirigenti in meno rispetto a quelli attuali. Ogni volta che la CSdL si esprime, il numero dei dirigenti diminuisce. Ancora un paio di comunicati, e il numero dei dirigenti resterà immutato… Ma se, come anche lo stesso Segretario ammette, la bontà della riforma si vede dal fabbisogno della PA, sarebbe molto meglio avere lo stesso fabbisogno prima di andare in seconda lettura con il progetto di legge. Questo permetterebbe di valutare meglio la riforma. Perché allora non aspettare, tanto più rispetto ad una riforma assolutamente non condivisa dai lavoratori? Una riforma che si basa prevalentemente sulla deregolamentazione della mobilità dei dipendenti, lasciata alla pressoché totale discrezionalità dei dirigenti, senza nessun paletto e nessun margine di contrattazione; questo conferma che si vuole far leva solo sui lavoratori ai livelli più bassi. La mobilità poi è estesa anche agli enti a partecipazione dello Stato; che si voglia creare un nuovo serbatoio elettorale?

Sulla Università, il Segretario per gli Interni ammette che entreranno capitali privati; è evidente che i nuovi finanziatori vorranno contare almeno qualcosa nella gestione. Le sue rassicurazioni non ci convincono per niente.

Csdl

c.s.

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