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PIL: in un anno persi 5 mila euro per ogni cittadino sammarinese

da Redazione

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Aspettando il San Marino Forum 2011 ecco i primi fotogrammi su cui aprire una riflessione. Spesa pubblica smisurata per il Titano in confronto a quella degli altri piccoli Stati. E quel dato sul Pil pro capite…

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Innovare e competere per il futuro, analizzando i dati interni del Paese. Due anni dopo l’ultima edizione del San Marino Forum, The European House – Ambrosetti, Fondazione San Marino Cassa di Risparmio – SUMS e Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese si incontrano di nuovo per leggere i numeri del Titano e individuare le criticità e gli elementi che possono fare da volare per un rilancio della Nazione. Cresce l’attesa per l’evento, che ricordiamo si terrà il 16 giugno all’interno del Centro Congressi Kursaal. A circa una settimana dal taglio del nastro, abbiamo qualche interessante fotogramma da cui partire: il crollo del PIL, l’incidenza della spesa pubblica e l’analisi dei nodi più stretti che stanno rallentando l’economia del Monte. Nonostante il grande impegno che le imprese stanno mettendo in campo per quel che concerne l’occupazione e gli ammortizzatori sociali. The European House – Ambrosetti sta raccogliendo i dati del sistema Paese. Dati che verranno ufficialmente presentato durante l’evento assieme al prezioso sondaggio sulla percezione di San Marino, dei suoi principali elementi di attrattività e di debolezza, che rappresenta uno dei cavalli di battaglia sin dalla prima edizione del Forum.

 

I dati del PIL


Possiamo anticipare che a San Marino la contrazione del PIL, nel 2010, si è mantenuta sui livelli del 2009 (il primo anno intero dopo la miccia accesa da Lehman Brother). E non è una buona notizia perché si preannuncia un altro calo a due cifre. E’ facile presumere che si arriverà al 25% in due anni, anche leggendo tra le righe le prime anticipazioni del rapporto Ambrosetti che confermano che “Nel 2010 il PIL si è mantenuto stabile ai livelli del 2009”. Ma un altro dato fa forse ancora più effetto, ed è quello che parla del crollo anche del PIL pro capite sammarinese: tra il 2008 e il 2009 ogni singolo cittadino ha perso oltre 5 mila euro, passando da 40 mila e più euro, a poco sotto i 35 mila euro. Dati che, se rapportati alle regioni italiane, non fanno comunque perdere la leadership al Titano: a parte la Valle d’Aosta, che ha visto accrescere il PIL di circa 2 mila euro all’anno, le altre realtà hanno registrato uno schiacciamento. Dati, questi, che devono far riflettere e su cui sicuramente si rifletterà il 16 giugno al Kursaal.

 

Il peso della PA


Altra pillola aspettando il Forum, l’incidenza della spesa pubblica, messa a confronto con quella degli altri piccoli Stati: Liechtenstein, Lussemburgo e Monaco. Tutte sotto la soglia del 40%  Nel 2009 la Repubblica di San Marino ha fatto registrare un rapporto più vicino al 70% che al 60%. L’elefantizzazione della macchina PA – argomento su cui molti attori del sistema economico San Marino hanno già espresso valutazioni – non è una novità: ha una grande, grandissima incidenza. La Pubblica amministrazione pesa – come numero di dipendenti sul totale degli occupati (sempre stabile attorno al 20%) e come stipendi. Il tutto, in attesa della riforma della PA, che è da poco andata in prima lettura, e che prevede una diminuzione del 10%. Certo, un passo in avanti, ma non basta: occorre correre, e riuscire ad arrivare a quella sforbiciata del 30% in due anni che dovrebbe rappresentare l’unica soluzione possibile. Ma non ci sarà solamente PIL e spesa pubblica: al San Marino Forum 2011 verranno discussi alcuni cantieri di spessore, che attraverseranno la crisi del settore turistico (nonostante un lieve aumento dei pernottamenti, nel 2010 il numero dei visitatori è sceso sotto quota due milioni), le difficoltà del sistema finanziario e industriale, l’atavico blocco delle relazioni con l’Italia, la gestione dei conti pubblici, fino a giungere a proposte concrete per delineare le nuove traiettorie per il futuro.

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