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Sinistra Unita e l’incredibile epilogo del dibattito sull’Unione Europea

da Redazione

SAN MARINO – Incredibile epilogo ieri sera in Consiglio Grande e Generale. Il dibattito sull’Unione Europea già si era svolto registrando l’atteggiamento della maggioranza che si è arroccata su posizioni di netto rifiuto dell’avvio del percorso di adesione. Ancora una volta cioè, il Patto per San Marino ha deciso di infischiarsene dell’esito della proposta referendaria dando un nuovo schiaffo in faccia ai Sammarinesi che invece hanno visto più avanti del Governo e che non hanno paura di entrare a viso aperto nello scenario europeo.

L’accoglimento del quesito referendario infatti non lascia spazio a dubbi: nel momento in cui il Governo ha deciso di recepire il quesito l’unica possibilità corretta e rispettosa della volontà popolare è quella di inviare la domanda di adesione e avviare il processo di negoziato direttamente con le istituzioni della UE. La stessa sentenza del Collegio Garante sottolinea come “una maggiore integrazione” sia cosa ben diversa dalla “adesione”, e l’unico motivo per cui questo ha interrotto la procedura referendaria sta nel riconoscimento che le azioni dichiarate dal Governo andavano comunque nella direzione dell’adesione.

Ritrovarsi oggi con la decisione assunta dalla maggioranza di NON richiedere l’adesione, ma di limitarsi alla ricerca di un accordo assieme agli altri microstati, suona offensivo nei confronti dei Cittadini e scandaloso dal punto di vista istituzionale. Ancora più vergognosa la dicitura inserita nell’ordine del giorno approvato che, a proposito del percorso avviato dal Governo recita “senza escludere l’adesione”… come dire che dopo avere evitato il referendum, ce ne freghiamo degli impegni presi, a tal punto che l’indicazione recepita dal referendum la consideriamo addirittura come extrema ratio, a cui ricorreremo solo se saremo costretti dopo il fallimento delle altre strade.

È veramente desolante lo spettacolo offerto dalla maggioranza, che ha già dimostrato di piegare le Istituzioni democratiche a proprio piacimento, così come nel caso della votazione illegittima sul Presidente di BCSM che ha portato alla condanna della precedente Reggenza.

Questo clima però è reso ancora più pesante dall’atteggiamento ballerino del principale partito di opposizione che, come nei saldi di fine stagione, offre i suoi voti a tutto e al contrario di tutto. Il PSD, dopo avere sostenuto con forza il quesito referendario, contemporaneamente vota favorevolmente sia l’istanza d’arengo che chiedeva semplicemente di dare attuazione al referendum accolto, sia l’ordine del giorno del Patto che invece intraprende il percorso opposto. E tanto per non farsi mancare la proverbiale “terza via”, dà il proprio appoggio anche alla proposta del PSRS di rimandare ogni decisione a settembre, dopo avere riaperto una fase di confronto politico!

In altre parole, il gruppo consiliare del PSD dimostra di votare favorevolmente qualunque ordine del giorno venga presentato purché contenga la parola “Europa”, senza curarsi minimamente del contenuto. Forse l’adesione che qualcuno ha in mente non è quella all’UE ma a ben altri progetti.

Sinistra Unita

c.s.

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