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San Marino, la grande arte vista dall’altra metà del cielo

da Redazione

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Intervista a Francesca Brugnettini, che da due anni dirige la Galleria Arzilli di San Marino. Oltre a Guttuso, Balla, De Chirico, ha nobilitato anche il sammarinese Bartolomeo Manzoni.

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di Alessandro Carli

 

Come lanciato da Fixing nell’articolo intitolato “Il museo nascosto”, il Titano possiede una spiccata sensibilità verso l’arte. Così è apparso quasi naturale il successo che ha accompagnato la mostra “Incantesimo barocco”, ospitata all’intero della Galleria San Marino di Palazzo Arzilli. Dietro al progetto, Francesca Brugnettini, giornalista e manager d’arte (o, come l’ha definita Tullio Vittorio Giacomini, “Imprenditora dell’umanesimo nella civiltà delle macchine”) che è salita sulle pendici del Titano una manciata di anni fa. Oltre 28.000 presenze in due anni. “La Galleria, da qualche tempo, è diventata il luogo d’incontro di esperti, collezionisti e grandi firme dell’antiquariato che conta dentro e fuori i confini dell’Europa” sottolinea Brugnettini.

 

Da dove nasce l’idea delle mostre dedicate all’arte?


“A San Marino, checché se ne dica, esiste un collezionismo di tutto rispetto. Alcuni cittadini della Repubblica collezionano arte da tanto tempo: un collezionismo quindi non improvvisato. A dare corpo a ‘Incantesimo Barocco. Nel ‘600 nelle collezioni private sammarinesi’ circa 30 tele e almeno 4 o 5 capolavori: un Benedetto Gennari, un Annibale Carracci, un Matthias Stom e un inedito Guido Reni che ha richiamato l’attenzione di moltissime persone, oltre 3 mila visitatori. L’importante ritrovamento dell’inedito Reni ha suscitato l’interesse di esperti e amanti delle arti figurative, che sono accorsi per vedere l’antica tela. Si tratta, probabilmente, del bozzetto del Crocefisso dei Cappuccini di Bologna, un’opera che proviene dall’Atelier del Reni. Il dipinto del Reni è stato acquistato da un sammarinese in un negozio. E, dopo il restauro, è uscito il bozzetto”.

 

Esistono però interessanti nicchie  locali…


“Sono all’incirca due anni che dirigo la Galleria San Marino. Ma sono 10 anni che promuovo le arti con eventi di riconosciuto valore. Parimenti, con la competente solidarietà di Giuseppe Arzilli, ho voluto nobilitare l’arte sammarinese. Infatti, in galleria sono passati Alberto Chezzi, Cristian Ceccaroni, Giulietta Cavalieri, Laura D’Addezio e Giorgio Stefanelli. Ma abbiamo aperto le porte anche al grande ceramista romagnolo Guerrino Tramonti. Pensi che a fine mostra gli eredi hanno donato un’opera al Museo di Stato. E devo segnalare il particolare successo di Franco Fiorucci che, non solo in Europa, è ritenuto fra i maggiori acquarellisti esistenti.  La Galleria ha poi nobilitato il conte Bartolomeo Manzoni Borghesi, sammarinese, che era caduto nell’oblio più assoluto. Sono state esposte 40 tele onorate. La mostra venne presentata da Carlo Lucarelli”.

 

La galleria ha saputo onorare anche gli artisti stranieri.


“Giappone, Montenegro, Slovenia. E, non da ultimo dalla Cina, precisamente Zhou Zhiwei, allievo di Annigoni e Sciltian, grande artista capace di incidere sulla tela ritratti di persone che raccontano perfettamente i volti e le movenze dell’anima. Non va dimenticato l’artista inglese Matthew Spender che ha tenuto, sempre per il mio tramite, una conferenza per il Rotary di San Marino, nel 2005. Spender è entrato nell’importante collezione d’arte della Fondazione San Marino con un gruppo scultoreo di 6 figure in terracotta installato nel giardino del Villino Bonelli”.

 

Nel 2010 salì sul Monte anche Vittorio Sgarbi.


“La mostra ‘La Fine delle Avanguardie da De Chirico a Guttuso’, realizzata in collaborazione con ECSO, è stata curata da Sgarbi, che già nelle Marche  presentò altri eventi da me ordinati. La mostra ripercorreva un periodo che va dal 1920 al 1960. C’erano 26 opere di artisti del Novecento storico italiano: De Chirico,  Balla, Guttuso e altri. Vennero oltre 3.500 persone. Anche se la Galleria San Marino è privata, abbiamo ricevuto il patrocinio delle Segreterie di al Turismo e alla Cultura, che si sono dimostrati sempre molto sensibili”.

 

E poi, il futuro.


“C’è una mostra in cantiere. Il titolo provvisorio è ‘Corpo, amore e sentimento’, che di fatto mutua una citazione di Momi Arcangeli. E’ un viaggio nella collezione di Giorgio Baratti, una delle più prestigiose a livello europeo. Viene sviluppato il concetto di amore nei dipinti dal 1600 al 1900. Dovrebbe aprire in estate, finanziamenti permettendo. Se tutto andrà in porto, verrà presentata da Alessandro Marchi, un professionista vicino a Sgarbi che lavora  per la Sopraintendenza della Regione Marche”.

 

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