Home FixingFixing San Marino, ECF: risorge l’antico organo della Pieve

San Marino, ECF: risorge l’antico organo della Pieve

da Redazione

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Contributo dell’Ente Cassa di Faetano in occasione della visita di Papa Benedetto XVI per il restauro del magnifico strumento presente nella Basilica del Santo e costruito da Jacopo Bazzani nel 1835.

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di Saverio Mercadante

 

“Si è trattato di un intervento di manutenzione straordinaria, e non di un restauro in senso stretto, che avrebbe richiesto mesi e mesi di lavoro e lo smontaggio completo dello strumento, a costi altissimi. L’organo era in precarie ma non pessime condizioni, questo intervento lo ha senza dubbio restituito alla sua antica efficienza”. Sono le parole del prof. Oscar Chiodini, specialista in organi antichi, consulente di questa operazione sul magnifico organo presente nella Pieve, costruito da Jacopo Bazzani nel 1835. La visita del 19 giugno di Papa Benedetto XVI è divenuta l’occasione per dare nuovo impulso liturgico alla Chiesa Madre della Repubblica e al culto del Santo Patrono. La restituzione alla piena efficienza del prezioso strumento permetterà il suo utilizzo non solo durante la sosta del Papa in Basilica ma il servizio liturgico durante le celebrazioni istituzionali e le normali festività religiose, e l’esecuzione di concerti di musica sacra. “Sono state smontate le canne – continua nella sua analisi il prof. Chiodini – e portate nel laboratorio della ditta Bigi di Reggio Emilia. Molte erano rotte e piegate. Lo strumento è stato ripulito completamente: c’erano larve e molti insetti. La meccanica è stata disossidata e lubrificata. Le pelli dei mantici sono state sostituite. Il danno più grande purtroppo è stato provocato dal riscaldamento interno della Pieve. Il caldo va in alto e in quella posizione si raggiungono temperature elevatissime  che hanno fatto scoppiare letteralmente alcune canne di legno dei contrabassi. E’ stato anche sostituito il motore che fornisce l’aria compressa ai mantici. E’ stata ripristinata al meglio l’accordatura generale. Questi interventi hanno riportato l’organo a un funzionamento ottimale”. Il contributo dell’Ente Cassa di Faetano è stato determinante per l’intervento di manutenzione straordinaria. Per l’Ente ed il Gruppo Banca di San Marino la visita pastorale di Benedetto XVI è un momento davvero significativo. L’istituto nasce nel 1920 proprio dall’iniziativa di un sacerdote e di un gruppo di suoi parrocchiani. La prima sede della Cassa Rurale di Faetano era la canonica della Chiesa locale: in quel contesto di difficoltà e fatica i valori della dottrina sociale  della chiesa, l’attenzione alla persona ed alla comunità in cui vive hanno generato una realtà economica la cui solidità, responsabilità e vivacità oggi testimoniano che conciliare valori e attività economica è possibile. L’Ente offre quindi il suo contributo nel sostenere questo grandioso evento sia per quanto concerne l’organizzazione, sia restaurando il pregevole organo presente nella Basilica del Santo. “Questa visita – afferma una nota dell’Ente – avrà indubbiamente un’importanza notevole sia sotto l’aspetto religioso che civile soprattutto per il messaggio che il Santo Padre lascerà alla nostra comunità. Gli occhi di tutto il mondo, per un giorno, saranno puntati – finalmente in positivo – su questa nostra piccola Repubblica dove oggi più che mai è necessario perseguire il “Buon Governo”, capace di agire osservando precisi principi etici”. Il concerto inaugurale nella Basilica del Santo vi sarà l’8 giugno alle ore 21,00. Esecutori, il Maestro Filippo Sorcinelli con la partecipazione del gruppo vocale i Solisti della Marca. Repertorio vasto: da Palestrina a Bruckner, Jaeggi, Cavazzoni, solo per citarne alcuni. Un occasione imperdibile per ascoltare di nuovo il suono straordinario di uno strumento di notevoli virtù musicali. “L’autore, Jacopo Bazzani, è un veneto di grande maestria. E’ un organaro – sottolinea ancora il prof. Chiodini – che ha rilevato la celebre bottega del Callido di Venezia. Lui stesso aveva proprio lì imparato il mestiere. Lo stile del Bazzani riecheggia quello del suo maestro ma lo ha ampliato attingendo a contributi della scuola gardesana e lombarda. E’ un organo che si potrebbe definire alla moda del suo tempo, molto moderno. E in effetti lo si può definire uno strumento grandioso. San Marino ha fatto veramente un eccellente investimento su un organo dalle grandi possibilità, di grande pregio, che si avvicina ai gusti orchestrali dell’epoca. Ha delle sonorità, dei registri molto singolari, specialmente nelle vibrazioni più gravi e profonde. E’ certamente uno dei più importanti in assoluto che ci sono in Emilia Romagna”.

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