Home FixingFixing Antica e moderna, la rivoluzione corre su due ruote (e due pedali)

Antica e moderna, la rivoluzione corre su due ruote (e due pedali)

da Redazione

Coppi_Bartali

 

 

Quanto sa di antico l’innovazione. Quanti nuovi mini-Girardengo, mini-Coppi, mini-Bartali girano per le strade italiane, nonostante l’Italia non brilli per intensità di piste ciclabili.

Coppi_Bartali

 

di Saverio Mercadante

 

Quanto sa di antico l’innovazione. Quanti nuovi mini-Girardengo, mini-Coppi, mini-Bartali girano per le strade italiane, nonostante l’Italia non brilli per intensità di piste ciclabili. Forse una mano, paradossalmente, l’ha data la crisi, o il continuo aumento del costo dei carburanti, ma il dato è inoppugnabile. La bici è la nuova regina degli italiani. L’uso delle due ruote nella penisola nei giorni feriali è più che triplicato negli ultimi 10 anni. Nel 2001 i cittadini che sceglievano la bicicletta come mezzo di trasporto urbano erano appena il 2,9% della popolazione adulta, come evidenziano i dati del censimento Istat 2001. Oggi la percentuale di utenti della strada a pedali è in crescita verticale: è al 9%. Si tratta di un record per l’Italia, sono circa 5 milioni di persone). Numeri da società agricola: per trovare una quota così elevata di mobilità dolce bisogna tornare al periodo che ha preceduto la motorizzazione di massa. A documentare questi risultati Legambiente che ha commissionato all’istituto di ricerche Ipr Marketing il sondaggio su “Gli italiani e l’uso della bicicletta” che – realizzato nella seconda metà di aprile 2011 – offre un’istantanea dei mezzi scelti dagli italiani per spostarsi, dell’area di residenza, della tipologia di comuni, dell’età e del sesso di chi fa più ricorso alle due ruote. I frequent biker, gli utilizzatori abituali della bicicletta, sono quindi il 9% della popolazione italiana. Circa una persona su dieci ha infatti risposto che, nei giorni feriali, utilizza la bicicletta per gli spostamenti almeno 3 o 4 volte a settimana. C’è poi un altro dato interessantissimo: dichiara di prendere la bici per i propri spostamenti anche se solo occasionalmente (una o due volte a settimana) un altro 14% di italiani. A conti fatti, dunque, un quarto della popolazione del nostro Paese considera la bicicletta un mezzo di trasporto a tutti gli effetti e (a piccole dosi o in gradi quantità) ogni settimana la preferisce ad altre modalità di spostamento. Purtroppo la crescita nell’uso dei pedali è praticamente concentrata tutta al nord. Solo l’1% degli habitué risiede nel Mezzogiorno o nelle Isole, mentre al centro la percentuale di frequent biker è prossima allo zero, mentre sale di molto (è il 23%) quella degli occasionali. Quanto ai caratteri anagrafici la bicicletta si presenta come mezzo trasversale, adatto a tutte le età: se si considera l’insieme degli utilizzatori (abituali+saltuari) si nota che le percentuali di giovani, adulti e anziani che salgono in sella sono analoghe. Ma tra i ciclisti urbani troviamo indubbiamente più uomini che donne. Le risposte al sondaggio evidenziano anche che è nelle grandi città, ossia proprio le aree più congestionate e più bisognose di una riduzione del traffico motorizzato, che la bicicletta non è ritenuta una alternativa credibile alla macchina: addirittura l’86% degli intervistati sottolinea di utilizzare la bici solo in rare occasioni o di non utilizzarla mai. La ricerca Legambiente/Ipr Marketing consente anche di stilare una sorta di graduatoria delle opzioni preferite dai cittadini per i loro itinerari urbani (il totale risulta superiore al 100% perché era possibile indicare anche una combinazione di veicoli). Questa classifica non presenta sorprese particolari: l’automobile è al primo posto (indicata dal 77% delle risposte), i mezzi pubblici (bus, tram, metro) sono al secondo (50%), poi ci sono il treno (11%), le biciclette (10%), le due ruote a motore (8% come i pedoni), i taxi (3%). Mezzi pubblici, moto e scooter hanno più utenti nelle grandi città, mentre l’auto privata ha percentuali più elevate di utilizzo nei comuni medio-piccoli. Molto interessanti sono le motivazioni che spingono all’uso della bici. La voglia di fare una vita meno sedentaria è quella preferita dalla maggioranza degli intervistati (il 35%). Percentuali pressoché analoghe ottengono sia il risparmio economico (per il 17% è un mezzo di trasporto che costa poco) sia il risparmio temporale (per il 16% la bici consente di evitare il traffico e le code). Molto gettonata è anche la piacevolezza della bici come mezzo per trascorrere il tempo libero (25%), mentre ha una rilevanza solo marginale (5%) il contributo dato dall’uso delle due ruote alla diminuzione dell’inquinamento. Ma gli italiani cosa ritengono indispensabile per un uso ancora più massiccio della bicicletta? Al primo posto c’è la sicurezza, chiesta a gran voce dalla stragrande maggioranza dei cittadini interpellati dal sondaggio Legambiente/Ipr Marketing: il 43% vuole più itinerari protetti e il 42% sollecita comunque una riduzione del traffico veicolare e una viabilità meno pericolosa per chi si sposta sulle due ruote. Il 25% pedalerebbe se avesse meno chilometri da percorrere e il 19% reclama un maggior numero di cicloparcheggi a prova di furto per contrastare i ladri di biciclette. Tra i desiderata c’è la possibilità di poter salire con la bici su treni e bus (13%) e l’opportunità di poter respirare un’aria meno carica di smog (11%). Curiosamente la percentuale di cittadini che non userebbero la bici neanche se ci fossero le condizioni più favorevoli (il 23%) è analoga a quella (il 24%) di chi già oggi la usa come mezzo di trasporto. Tra i due schieramenti c’è comunque una buona metà di italiani che aspettano solo un segno concreto dalle amministrazioni locali e dal Paese (infrastrutture, più sicurezza, meno traffico, meno smog, una riduzione della velocità delle auto e un’estensione dei percorsi a misura di bici) per scendere dalla macchina e iniziare a pedalare.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento