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Commissione delle Libere Professioni: Riforma del sistema pensionistico

da Redazione

La Commissione delle Libere Professioni in rappresentanza degli Ordini degli Avvocati e Notai, Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Ingegneri ed Architetti, Geometri, Periti Industriali e Geologi riunitasi in data 31 maggio u.s. dopo aver esaminato le risultanze della Commissione mista istituita allo scopo di esaminare le proposte di modifica della riforma pensionistica e le conseguenze della sua applicazione sul fondo dei Liberi professionisti tenuto conto:

 

– dell’unificazione di categorie di lavoratori assolutamente disomogenee che presentano profonde differenze sotto il profilo lavorativo, contributivo e pensionistico e che non possono ricevere analoga regolamentazione previdenziale;

 

– dell’innalzamento immediato e spropositato delle aliquote contributive che, nell’arco di pochi anni verrebbero aumentate dall’attuale 12% (ampiamente sufficiente a garantire l’equilibrio del fondo autonomo dei liberi professionisti) al 22% sin da ora insufficiente a garantire l’equilibrio del nuovo fondo anche nel breve periodo;

 

– dell’ingiusto onere che una categoria di lavoratori dovrebbe sostenere e pertanto ritengono inaccettabile ed ingiustificato che i propri risparmi previdenziali siano utilizzati per colmare il deficit di altri fondi a cui non hanno in alcun modo contribuito;

 

ha deciso di respingere il progetto proposto dal Governo, in particolare nella parte in cui accorpa indebitamente categorie assolutamente disomogenee tra loro, quali liberi professionisti, artigiani e commercianti. I liberi professionisti non si oppongono all’innalzamento del reddito minimo imponibile ne all’incremento della percentuale contributiva purché tali interventi siano rivolti al mantenimento dell’attivo del proprio fondo e siano proporzionati alle reali esigenze del fondo medesimo. I Liberi Professionisti pretendono pertanto che venga mantenuto e salvaguardato il principio dell’autonomia dei fondi e si oppongono con fermezza a questo tentativo del Governo di riversare sui liberi professionisti le conseguenze di anni di incaute ed irresponsabili scelte politiche.

 

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