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Bilancio dei conti pubblici, sofferenza ma impegno al contenimento

da Redazione

Al fine di fornire gli opportuni chiarimenti in merito alla situazione dei conti pubblici, la Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio desidera fornire alcune anticipazioni in merito alle previsioni di chiusura del consuntivo 2010 e alle prime rilevazioni degli incassi 2011.

 

CONSUNTIVO 2010

Come noto, dopo la legge di variazione di bilancio (assestamento) il deficit previsionale per l’esercizio finanziario 2010 è stato portato a circa 70 milioni di euro per effetto di una serie di valutazioni al ribasso (a carattere prudenziale) delle poste di entrata stante l’andamento incerto del gettito tributario nel corso dell’anno precedente.

 

Sulla base delle prime rilevazioni dell’Ufficio Generale Contabile, il bilancio consuntivo 2010 chiuderà, dopo alcune operazioni di assestamento straordinario (rese necessarie da eventi nella gestione non preventivabili), con un risultato prossimo a 50 milioni. Tale dato potrebbe subire alcune variazioni marginali in quanto devono essere ancora completate le determinazioni dei valori di alcuni capitoli di bilancio.

 

Sulla base di tale risultanza si evidenzia che la riduzione del disavanzo (circa 20 milioni) si realizza per effetto dei seguenti fattori:

– un totale di economie di spesa (stanziamento – impegnato) pari a circa 32 milioni;

– un bilancio positivo della gestione residui (+/- attivi e +/- passivi) pari a circa 6 milioni;

– un surplus dell’accertamento complessivo delle entrate rispetto alla previsione di circa 3,5 milioni.

 

Sottraendo dal dato previsionale (70,8 milioni) il complesso delle economie e dei maggiori accertamenti sopra citati si giunge a un deficit pari a 29 milioni, al quale va sommato l’ammontare delle variazioni da apportare in sede di assestamento straordinario pari a circa 15 milioni. Giova ricordare che nell’assestamento straordinario sono ricompresi prudenzialmente € 10,2 milioni di accantonamenti al fondo rischi su crediti per entrate fiscali di dubbia esigibilità e una correzione in negativo del differenziale fiscale della monofase per € 3 milioni.

 

Fra i singoli fattori che incidono sul risultato si evidenziano:

 

– fra le entrate:

– maggiore incasso dell’imposta IGR per 8 milioni di euro rispetto al dato assestato;

– riduzione del differenziale monofase (-3 milioni);

– fra le economie di spesa:

– acquisti beni e servizi (-2.8 milioni);

– oneri retributivi personale in attività e in congedo (– 4 milioni);

– trasferimenti correnti agli enti pubblici (-3 milioni);

– spese in conto capitale (- 6 milioni)

 

L’ipotesi di chiusura del Bilancio Consuntivo a un livello di deficit pari a 50 milioni tiene inoltre conto di altri due fattori:

– l’incasso per competenza del conguaglio IGR 2010 (che avverrà solo entro il 31 luglio p.v.) stimato in circa 10 milioni;

– ulteriori accantonamenti al fondo svalutazione crediti che per ragioni di prudenza sono stimati al momento fra i 14 ed i 16 milioni.

 

INCASSI DEL PRIMO TRIMESTRE 2011

Il primo trimestre dell’anno è un periodo temporale nel corso del quale non si manifestano alcuni degli incassi delle principali imposte (conguagli e acconti IGR, conguagli monofase), che per effetto delle scadenze fiscali previste dalla legge avvengono successivamente al periodo in esame. Tuttavia, è possibile riepilogare di seguito un primo risultato del confronto fra i principali incassi del primo trimestre 2011 e del primo trimestre 2010:

 

– l’ammontare dell’imposta IGR incassata nel 2011 al netto della ritenuta Ecofin e della tassa sulle attività riservate LISF è cresciuto di circa 2 milioni di euro (+16%), dimostrando un trend costante fra i due trimestri;

– l’ammontare della riscossione della ritenuta Ecofin nel 2011 è sensibilmente inferiore al dato 2010 (-14 milioni) per effetto della contrazione della raccolta bancaria dovuta, come noto, in larga parte agli effetti dello scudo fiscale italiano. Tale dato incide sul Bilancio dello Stato solo in minima parte in quanto all’incasso della ritenuta corrisponde una correlata voce in uscita per il riversamento del 75% dell’imposta al Paese di residenza del soggetto passivo;

– gli incassi dell’imposta erariale e dell’imposta sull’esercizio delle attività riservate si sono mantenuti pressoché costanti, con variazioni marginali rispettivamente in aumento per la prima (+2%) e in diminuzione per la seconda (-11%);

– l’incasso nel trimestre dell’imposta di bollo è risultato sensibilmente inferiore al trimestre dell’anno precedente; tuttavia, occorre rilevare che la riscossione di tale imposta non segue una costanza e linearità nel tempo e quindi un solo trimestre è un termine di confronto troppo riduttivo per analisi di gettito;

– l’incasso dell’imposta monofase nel trimestre è risultato, per ciò che concerne i flussi di cassa, superiore al trimestre dell’anno precedente (+0,8 milioni); tuttavia, occorre considerare che detto valore è comprensivo anche dei tributi accessori (interessi e sanzioni) e dell’imposta speciale sui prodotti petroliferi. Il dato riferito alla sola imposta monofase evidenzia un incasso nel periodo di 1,6 milioni in più rispetto al trimestre 2010.

 

I rilievi fin qui illustrati dimostrano come il dato del bilancio consuntivo e quello relativo agli incassi 2011 siano perfettamente in linea – e in alcuni casi migliorativi – con le previsioni, coerentemente con quanto illustrato nel corso dei passati riferimenti della Segreteria in materia di conti pubblici.

 

In particolare, il dato 2010 dimostra, in contrapposizione con le critiche e i rilevi dell’opposizione, sia in sede di approvazione dell’assestamento sia in sede di approvazione della finanziaria, che il Governo e la Segreteria hanno operato fattivamente nell’intento di contenere i costi e garantire una stabilità del gettito tributario al fine di invertire la tendenza negativa degli ultimi anni.

Con lo stesso spirito con il quale non si vogliono enfatizzare i risultati sin qui esposti in quanto l’equilibrio dei conti pubblici è un obbiettivo ancora da completare e subordinato ai provvedimenti strutturali di riforma, si ritiene fuori luogo l’allarmismo ingenerato negli ultimi giorni attraverso la stampa locale in merito alla presunta incertezza dei conti pubblici. Nel confermare l’impegno a relazionare frequentemente sullo stato dei conti preme rilevare come si renda necessario, oggi più che mai, ricondurre il dibattito a criteri di oggettività, evitando strumentalizzazioni che altro effetto non hanno che quello di alimentare un clima di maggiore incertezza sulla nostra economia.

c.s.

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