A San Marino la politica oggi ha gravissime responsabilità. E se la maggioranza è così fragile da non potersi permettere scelte, il Governo ha un solo dovere: quello di andare dai cittadini e rimettere nelle loro mani il compito di decidere il futuro del Paese.
SAN MARINO – Non ci giriamo più intorno: per chi fa impresa, il fatto di operare a San Marino è un problema. Piccolo o grande a seconda dei casi, ma pur sempre un problema. Troppe le incognite, strettamente correlate ai rapporti con l’Italia, troppi gli svantaggi da un punto di vista strutturale.
Tanti imprenditori seri sono legati da anni alla realtà sammarinese. Hanno deciso di rimanere, malgrado tutto. Malgrado gli attacchi mediatici, malgrado l’incapacità dei vari governi che si sono susseguiti nel corso del tempo a dare risposte pratiche ai singoli problemi.
La politica ha grosse responsabilità, e non solo per quello che riguarda le relazioni con l’Italia. Responsabilità che pesano come macigni su chi fa impresa. Su chi produce reddito, su chi offre posti di lavoro. Su chi, con il proprio impegno e le proprie capacità, ha dato tanto al Paese.
La politica dovrebbe cambiare passo, dovrebbe abbandonare una volta per tutte le proprie controproducenti certezze quali i personalismi, i clientelismi, una dispersiva rincorsa dell’ordinaria amministrazione a scapito del Paese. A questo punto non vogliamo neanche più ripetere il mantra della necessità di un ascolto delle istanze provenienti dalla società civile, non riusciamo neppure a spiegare, per l’ennesima volta, l’importanza vitale di compiere scelte coraggiose e di farlo subito.
Ci limitiamo a dire che a questo punto non ci sono più soluzioni: se la maggioranza è così fragile da non potersi permettere scelte, il Governo ha un solo dovere, quello di andare dai cittadini e rimettere nelle loro mani il compito di decidere il futuro del Paese.
