Home FixingFixing Le stratosferiche quotazioni dell’oro sono spinte dalla crisi

Le stratosferiche quotazioni dell’oro sono spinte dalla crisi

da Redazione

oro-argento-lingotti

 

 

 

La popolarità dell’oro è ai massimi, come le sue quotazioni. Le cause? La recessione iniziata nel settembre del 2008 e la crisi finanziaria.

 

La popolarità dell’oro è ai massimi, come le sue quotazioni. Le cause? La recessione iniziata nel 2008 e la crisi finanziaria. Dal 2006 le quotazioni dell’oro sono passate da 550 dollari per oncia ad oltre 1.500, mettendo a segno una crescita imponente, mentre nello stesso periodo in Borsa l’indice Dow Jones ha lasciato il 4% e il Ftse 100 di Londra ha perso il 5,5%. Un balzo che ha mandato all’aria anche le manovre d’interi governi. Per tutti, la Gran Bretagna che tra il ‘99 e il 2002 ha venduto parte delle sue  riserve auree, perdendoci tra i 250 e i 300 dollari per ogni oncia messa sul mercato. In questo scenario il World Gold Council avverte che la richiesta di oro continuerà ad essere sostenuta, per la pressione di India e Cina, per le paure sulla tenuta del debito sovrano e per la fine temuta della ripresa. Ma il World Gold ha una missione dichiarata, quella di sostenere domanda e prezzi dell’oro. Ci sono altri segnali. Certi fondi hanno iniziato a uscire dall’oro, almeno in parte, mentre alcuni esperti dicono che gli attuali corsi dell’oro non sono più sostenibili, con una bolla pronta a scoppiare al primo segno di debolezza. Spiegano che la vera domanda di oro (legata al manifatturiero, al dentale, alle gioiellerie, ecc.) rimane debole mentre l’oro in verità è ricercato solo per le sue stesse quotazioni: un circolo vizioso. Come se non bastasse, l’oro non produce nessuna entrata specifica, nessun interesse o dividendo; s’investe solo per puntare sulle quotazioni e nient’altro. Se gli istituzionali si dovessero ritirare, la vita si complicherebbe per i piccoli risparmiatori che hanno puntato sul metallo, senza contare che un’inversione dei prezzi innescherebbe l’uscita di tanti Etf che sono usati come veicoli d’investimento sull’oro. La liquidazione degli Etf è molto veloce e quindi le conseguenze sarebbero violente. Non tutti però sono così pessimisti, gli analisti dell’Economist spiegano che l’oro, al massimo, può scendere di un 20%, nella peggiore delle ipotesi. Per il semplice motivo che oltre la metà delle miniere d’oro del mondo sono profittevoli con i prezzi di poco superiore ai 1.000 dollari per oncia. Se si andasse sotto questa quotazione, le miniere non all’altezza sarebbero semplicemente chiuse ed il forte taglio della produzione ne sosterrebbe le quotazioni.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento