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Friburgo supergreen. Il sogno della nuova Rimini

da Redazione

vauban

 

 

Friburgo, ai piedi della Foresta Nera, è il sogno realizzato di una green city che coniuga bellezza architettonica, sostenibilità, altissima qualità della vita.

 

di Saverio Mercadante

 

E’ stata al centro della campagna elettorale di Rimini come nuovo modello di sviluppo. E’ stata invitata all’Expo di Shanghai dove è stato presentato il suo modello di Green-City il quartiere modello Vauban, come Urban Best Practice Area. E’ stata insignita del titolo di “Città Europea del 2010” dall’Academy of Urbanism di Londra per i risultati raggiunti in termini di sviluppo urbano coerente, responsabile e sostenibile. Friburgo, ai piedi della Foresta Nera, è il sogno realizzato di una green city che coniuga bellezza architettonica, sostenibilità, altissima qualità della vita, economia della ricerca che viene trainata dalle mirabile scelte ambientali. Freiburg non è un caso che sia anche il luogo di nascita del movimento dei verdi tedeschi. Dopo la catastrofe di Chernobyl, la città ha optato per un concetto di fornitura di energia, che avesse come punti basilari l’energia rigenerativa, il risparmio energetico e un suo sfruttamento economico, e la rinuncia verso il nucleare. Questa è stata la base della odierna politica energetica. Il simbolo di Friburgo è senza dubbio Vauban, il quartiere sorto a due chilometri dal centro storico agli inizi degli anni ‘70 quando i cittadini si oppongono alla costruzione di un polo nucleare a ridosso della città. E’ uno degli esempi più riusciti al mondo di agglomerato urbano ecologico.  Vauban viene costruito secondo criteri destinati a ridurre del 50% le emissioni di anidride carbonica. Fin dall’inizio tolleranza zero verso i gas automobilistici: è vietato parcheggiare per strada, e i prezzi dei garage sono salatissimi. Il risultato è che, a Vauban, ci sono solo 270 veicoli per ogni 1.000 abitanti. Ma l’altro valore aggiunto del quartiere sta nelle case: tutti gli edifici sono costruiti secondo il criterio del basso consumo energetico. Le abitazioni di Vauban si dividono in tre tipologie di edificio: le case con un consumo energetico minore di 50 kwh/mq annui, le “case passive”, e le Plusenergiehäuser. Tutte costruite con materiali eco compatibili e rivestite in legno, per ottimizzare l’isolamento termico, sono provviste di elettrodomestici a basso consumo, dotate di pannelli solari per produrre acqua calda, e di un sistema di recupero dell’acqua piovana destinata all’irrigazione degli spazi verdi. In più, sono costruite ad una distanza tale da garantire, per ognuna, la massima esposizione al sole. Rispetto alle case a impatto minore di 50 kwh/mq annui, le “case passive” hanno in più un impianto fotovoltaico e un sistema di riciclaggio delle acque nere per usi domestici. Le Plusenergiehäuser, letteralmente “case con un plus di energia” sono a consumo energetico zero, ovvero producono più energia di quanta ne utilizzano. Oltre alla riduzione di emissioni di CO2 e consumi, la scelta del solare ha effetti a cascata sul piano occupazionale, economico e turistico. La città tedesca attira migliaia di persone per le conferenze del settore e per lo studio di soluzioni adottate. Inoltre, Friburgo ha saputo attrarre importanti organizzazioni e istituti: il Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems e la International Solar Energy Society (Ises) che la pongono nel Paese all’avanguardia nella ricerca e nello sviluppo del settore. Dai due istituti sono uscite importanti novità come le celle solari multi giunzione in grado di convertire in elettricità il 39,7% dei raggi solari (record del mondo). Questo polo di ricerca costituisce un forte impulso per la nascita di nuove attività economiche che attualmente contano per circa il 3% del numero di lavoratori nella regione. Altro fattore di enorme importanza per la qualità della vita friburghese è la mobilità sostenibile: il trasporto pubblico, quello su rotaia soprattutto, e l’uso delle biciclette. L’estensione delle piste ciclabili supera i 400 km e sono migliaia i parcheggi per le biciclette, sparsi ovunque e sempre in prossimità delle fermate del tram, per favorire l’uso combinato dei mezzi. Il parcheggio della stazione è una struttura che può ospitare mille biciclette e offre anche servizio di assistenza e riparazione. Il risultato è una significativa riduzione dell’uso dell’auto: ogni giorno circa 35.000 persone si recano in città con la bicicletta e valgono un terzo degli spostamenti complessivamente effettuati. Nel complesso, il 27% degli spostamenti avviene in bicicletta. Una percentuale elevata che diventa ancora più sostenibile se si pensa che il rimanente 73% degli avviene prevalentemente a piedi (24%) e con i mezzi pubblici (20%), mentre al trasporto privato è lasciato soltanto il 29%. In tema di rifiuti a Friburgo negli ultimi 15 anni, la produzione pro capite annua di rifiuti non riciclabili è scesa da 190 a 109 kg, mentre è cresciuta la percentuale complessiva di quelli riciclati dal 25 al 60%, risultati ben al di sopra della media già elevata delle altre città tedesche. Che non si possono raggiungere senza una condivisione consapevole da parte della popolazione, frutto di un costante sforzo nella sensibilizzazione e nel coinvolgimento dell’opinione pubblica. Sul fronte dell’acqua, l’80% dell’area residenziale di Vauban è stata realizzato un sistema di infiltrazione dell’acqua piovana nel terreno in modo da tenere elevate le riserve idriche. Inoltre, in alcuni edifici esistono sistemi di recupero dell’acqua per i servizi igienici e impianti in grado di trasformare le acque luride in biogas da utilizzare in cucina. Ah, Friburgo, mon amour.

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