Da Avvenimenti, periodico della Fondazione San Marino, inserito nel numero di Fixing oggi in edicola, l’intervista al Presidente Tito Masi. Che parla della vicenda del Gruppo Delta, alla svolta decisiva, e dei primi dieci anni della Fondazione.
SAN MARINO – “La Fondazione in questi dieci anni ha rivestito un ruolo di primo piano al servizio del Paese perseguendo obiettivi di interesse generale nella sua qualità di soggetto privato no profit”. Sono le parole del Presidente della Fondazione San Marino in occasione del decennale della sua nascita, il 21 aprile 2001. “La Fondazione San Marino – sottolinea il Presidente – ha coltivato in questi anni la sua vocazione solidaristica ed esercitato la sua funzione di sussidiarietà stimolando lo sviluppo e la promozione del territorio della Repubblica di San Marino, appoggiando idee e progetti che hanno contribuito alla crescita del Paese”. “L’impegno economico della Fondazione è stato certamente importante – sottolinea il Presidente della Fondazione San Marino – specialmente negli ultimi otto anni, con oltre un milione di euro all’anno investiti in progetti per il territorio sammarinese, più volte a fianco di istituzioni dello Stato, come l’ISS. Tante sono state le iniziative appoggiate dalla Fondazione. Da quelle dell’Associazione Progetto Cuore, all’impegno per il Casale La Fiorina quale residenza per gli anziani, alla colonia di Chiusi, al progetto per la educazione prenatale rivolto alle famiglie sammarinesi, per citarne solo alcune. Ma la Fondazione ha appoggiato anche con grande energia e convinzione manifestazioni artistiche e musicali di altissimo livello che sono nate in questi anni a San Marino e che hanno raggiunto notorietà internazionale dando lustro alla Repubblica e valorizzando la sua immagine all’estero: il concorso internazionale pianistico Allegro Vivo, il concorso internazionale di canto Renata Tebaldi, senza dimenticare che la Fondazione ha sempre appoggiato e promosso l’attività dell’Orchestra Sinfonica della Repubblica di San Marino”.
Il Presidente Tito Masi poi rivolge la sua attenzione ai temi economici.
“Colgo qui l’occasione di ricordare che finalmente ci si è avviati verso la risoluzione della vicenda legata al Gruppo Delta. Il 21 aprile in Bankitalia è stata chiesta l’adesione di tutte le banche al piano dei commissari. La sua sottoscrizione rappresenterà il vero elemento di svolta dell’intera vicenda”.
“Nell’ambito socio economico la Fondazione ha promosso insieme all’Ente Cassa di Faetano e all’ANIS, il San Marino Forum, curato dallo Studio Ambrosetti. E’ stato un investimento molto importante da parte della Fondazione, ma credo che abbiamo dotato il paese di uno strumento di analisi di grande spessore senza precedenti nella storia recente della Repubblica per contribuire all’eccellenza del sistema paese, presentare nel modo migliore la realtà di San Marino, e avanzare proposte e riflessioni concrete per favorire un piano di sviluppo del Paese, a partire da alcuni ambiti specifici”.
“Concludo affermando che la Fondazione ha un ruolo importante e soprattutto lo ha la Cassa di Risparmio come prima e più antica banca della Repubblica. Siamo nella fase in cui stiamo superando le difficoltà che ci hanno coinvolto. Sono convinto che sia la Fondazione che la Cassa continueranno a svolgere un ruolo di primo piano nella realtà economica ma anche sociale e culturale del Paese come dimostra anche l’impegno per la prossima importante mostra sul Novecento americano (ne parliamo diffusamente nelle pagine seguenti anche con le parole del presidente, ndr) curata da Marco Goldin. C’è la consapevolezza dell’importanza di svolgere ancora un ruolo di primo piano senza invadere campi e competenze altrui, ma consci della funzione che abbiamo come soggetto privato no profit che persegue esclusivamente finalità di interesse pubblico. Vogliamo dare il nostro contributo per delineare il futuro di questo Paese. Iniziative come il San Marino Forum vanno in questo senso. Posso anticipare che stiamo organizzando per giugno un convegno sul futuro delle banche a San Marino nel contesto europeo e internazionale. Questo sarà un altro contributo che vogliamo offrire alla comunità nella quale operiamo”.