SAN MARINO – Riparte la mobilitazione dei lavoratori industria “Noi amiamo San Marino”. Tre gli appuntamenti della settimana: nel pomeriggio di oggi (dalle 17,30) manifestazione dei dipendenti Telecom, mercoledì 27 (dalle 12,45) si fermano i lavoratori della Colombini di Galazzano e giovedì 28 è la volta dei dipendenti della Colombini di Rovereta.
Il filo rosso della protesta parte dall’emergenza economica che sta provocando continue perdite di posti di lavoro e chiusure aziendali. “La fine del tunnel ancora non si vede – afferma la FLI-CSU –solo nei primi 4 mesi di quest’anno sono state 66 le aziende che hanno chiesto la mobilità, con 150 lavoratori coinvolti. Tutti licenziamenti provocati dal cortocircuito economico innescato dalla black list. Gli effetti della paralisi dei rapporti tra Italia e San Marino sono devastanti, non è più tempo di tentennamenti o, peggio, di ambiguità: lo scambio automatico d’informazioni va attivato immediatamente perché sul terreno della trasparenza ci giochiamo il nostro futuro”.
Tre i punti chiave della mobilitazione promossa dalla FLI-CSU: equità fiscale, trasparenza, sviluppo.
Equità fiscale. In un Paese segnato da vaste aree di evasione ed elusione fiscale, i temi dell’equità e della giustizia sociale sono cruciali per uscire dalla crisi. La recente legge Finanziaria ha invece introdotto misure che vanno nella direzione opposta: l’aumento indifferenziato dell’IGR, la tassa frontalieri, i pensionamenti forzati e i tagli delle retribuzioni pubbliche scaricano sul mondo del lavoro dipendente i costi della crisi. Ma il 2011 deve essere soprattutto l’anno della riforma tributaria. Un banco di prova fondamentale per affermare il principio dell’equità sancito nella “dichiarazione dei diritti dei cittadini” dove si dichiara che tutti sono chiamati a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Trasparenza. Gli effetti della black list e del decreto incentivi sul nostro sistema imprenditoriale e sull’occupazione sono devastanti. Uscire dallo stallo diplomatico e firmare l’accordo sulle doppie imposizioni è di fondamentale importanza. La strada maestra che abbiamo di fronte è quella della trasparenza. Senza tentennamenti e ambiguità va attivato con l’Italia lo scambio automatico di informazioni.
Sviluppo. Alla paralisi diplomatica ed economica si aggiunge il blocco contrattuale. Per la prima volta tutti i lavoratori della Repubblica, pubblici e privati, sono senza contratto. Il che conferma la volontà dei datori di lavoro pubblici e privati di indirizzare il peso della crisi sulle buste paga dei dipendenti. Questo blocco contrattuale è poi emblematico di una profonda difficoltà a progettare il futuro. Manca un vero confronto tra tutti i soggetti sociali, economici e istituzionali sulle scelte fondamentali per il Paese. Mancano progetti e strategie di sviluppo in grado di attirare nuova economia e nuova occupazione.
c.s.