Il confronto degli indicatori energetici di San Marino e del circondario non sorride al Titano, anzi: qui i consumi energetici pro-capite sono quasi il doppio rispetto a quelli che registra di Rimini , oltre 4 tep per abitante contro 2.
di Alessandro Carli
SAN MARINO – In attesa di Ecomercatale 2011, Agenda 21 – attraverso l’osservatorio della sostenibilità – sta proseguendo il monitoraggio dei consumi di alcuni edifici pubblici energivori della Repubblica di San Marino. Perché il confronto degli indicatori tra la Rupe e il circondario non sorride alla turrita Repubblica, anzi: i consumi energetici pro-capite a San Marino (oltre 4 tep per abitante) sono quasi il doppio rispetto a quelli che registra la Provincia di Rimini (2 tep/ab). “Abbiamo scelto cinque strutture campione: tre scuole, gli uffici dell’Azienda dei servizi e il Multieventi – esordisce Emanuele Guidi, membro del coordinamento Agenda 21 San Marino –. Per quel che concerne gli edifici scolastici, i lavori stanno procedendo un po’ a rilento in quanto abbiamo chiesto che in questo progetto venissero coinvolti sia gli studenti che gli insegnanti: crediamo sia importante che i cittadini del Titano diventino più coscienti dei consumi che determinano. Stiamo invece raccogliendo i dati dell’Azienda dei Servizi e li stiamo elaborando in vista di un incontro con il personale per individuare concordemente alcune strategie mirate a ridurre gli sprechi”.
Multieventi a raggi X
Il Multieventi è il 15esimo consumatore di energia elettrica del Titano, si colloca all’11esimo posto per consumi di gas ed è in terza posizione per consumi idrici. Il monitoraggio dell’osservatorio della sostenibilità ha rilevato che la struttura consuma mediamente circa 28 mila metri cubi d’acqua all’anno. Si è stimato che “Ogni utente utilizza 271 litri d’acqua ogni volta che entra in piscina, mentre per chi va in palestra l’asticella scende sino a 84 litri”. Per accorciare gli sprechi, “si potrebbe effettuare una ripartizione puntuale dei consumi, ad esempio la piscina, le docce, i bagni, eccetera, ma anche verificare l’ottimizzazione degli impianti”. Un’azione è già partita: nel 2010 l’AASS ha installato alcuni filtri, che ogni settimana riescono a recuperare 300 metri cubi d’acqua. Ed altri 120 mc, ogni settimana, vengono recuperati dalle pilette a bordo vasca. “Queste acque attualmente finiscono nel fiume Ausa invece che in fognatura, e presto verranno utilizzate per irrigare i campi da calcio e baseball. Assieme ad altri interventi, si potranno risparmiare 6 mila mc di acqua potabile ogni anno”.
E’ stato calcolato che nel periodo 2004-2009 il Multieventi ha consumato mediamente 304.124 metri cubi di gas.“Si è stimato che, all’incirca, ogni utente consuma 2,33 metri cubi di gas”. Per ‘tagliare’ questi numeri e rendere la struttura più virtuosa, “è necessario mettere subito in campo delle strategie di gestione condivise dalla federazioni sportive che la utilizzano, in particolare una “verifica delle temperature degli ambienti” al fine di ottimizzare il riscaldamento invernale e la climatizzazione estiva. Come detto, è decisamente elevato anche il consumo elettrico. “Ogni anno vengono utilizzati 1.676.451 kilowatt/ora, che servono per il condizionamento, l’illuminazione degli impianti, gli elettrodomestici, i computer, gli asciugacapelli, eccetera. Ogni volta che una persona entra nel Multieventi, si stima che mediamente consumi l’equivalente di 12,8 kw/h”.
San Marino energivora
Perché, come sottolinea Guidi, il Monte “è uno dei Paesi più energivori. Ogni anno, per il fabbisogno di elettricità, gas metano e combustibili, consumiamo 155 ktep, l’equivalente di 155 mila tonnellate di petrolio. Negli ultimi 20 anni, i consumi sono schizzati. Faccio un esempio: l’elettricità. Nel 1990 San Marino consumava 90 gigawatt/ora/anno. Nel 2008 i consumi si sono triplicati, arrivando a 270 gigawatt/ora/anno”. Emanuele Guidi poi presenta la “torta”: “Il 71% dei consumi di elettricità sono appannaggio del settore economico e produttivo; il 19% deriva dai consumi domestici, il 10% dalla Pubblica amministrazione”. Il Titano non ha fonti energetiche interne, e quindi si approvvigiona totalmente dall’estero. “La Repubblica paga circa 36 milioni di euro all’anno per acquistare combustibili ed elettricità: sono risorse che ‘escono dal nostro sistema economico. Perché non limitare questo esborso attraverso una maggiore ecoefficienza e riutilizzare le risorse economiche risparmiate per migliorare i servizi e l’occupazione?”. Già, ma come? Guidi traccia due strade: la riduzione dei consumi (che libererebbe poi preziose risorse per le aziende) e le fonti alternative. Escluso l’eolico (“Le giornate di vento sul Monte sono troppo poche”), per Guidi andrebbe “sviluppata la geotermia, specie per la climatizzazione degli edifici”, anche se le due scommesse su cui investire sono le biomasse e il solare.
Strade alternative
Due, in estrema sintesi, le energie rinnovabili che possono essere sviluppate a San Marino: le biomasse e il solare. Ma, sottolinea Guidi, dev’essere “un progetto che abbraccia tutte le realtà del Paese”, nel segno del “fattore quattro”, ovvero quello della formula “dimezzare i consumi di energia e materie prime raddoppiando il benessere”.
L’ecoefficienza è la sfida che dobbiamo vincere “oggi” per superare l’attuale crisi economica ed evitare di piombare “domani” in una pesante crisi energetica. Le fonti rinnovabili invece saranno il nostro futuro, su queste occorre investire in termini di ricerca, innovazione e know-how.
I decisori economici e politici, in questo viaggio verde verso la green economy, possono recitare un ruolo di primissimo ordine.
In primo luogo lo Stato deve dare il buon esempio riqualificando dal punto di vista energetico tutti i suoi edifici, ma anche gli imprenditori e le aziende non hanno molto tempo a disposizione se non vogliono perdere irrimediabilmente il treno della competitività e dell’eccellenza.