La Consulta della sanità ha denunciato il mancato versamento Ismar 5 da parte di numerosi assistiti sammarinesi che lavorano (e vivono?) in Italia. Un danno di svariati milioni di euro per le casse dello Stato. Da Fixing oggi in edicola.
SAN MARINO – San Marino Fixing continua a frugare indiscreto tra le mille pieghe della questione Ismar 5, il modulo che viene riempito su richiesta dei frontalieri per trasferire oltre 300 euro al mese da un Paese all’altro per la sanità. Questa settimana abbiamo scovato un documento della Consulta sanitaria del Titano che solleva un problema serio, che si aggiunge a tutti gli altri. C’è infatti un “elevato numero di assistiti (sammarinesi, ndr) residenti che figurano occupati in Italia che non versano alcun contributo”. Un grave fenomeno, denuncia la Consulta, “i cui costi si riversano pesantemente sul bilancio dell’ISS”. Ma siamo andati anche a guardare come si è arrivati alla sproporzionata cifra di 315 euro mensili (3.780 euro annui), quando la spesa pro capite italiana, e più ancora quella sammarinese, è molto più bassa.
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