Lo stato di salute dei conti pubblici mondiali preoccupa il Fondo monetario internazionale. Ma anche guardando al particolare le cose non sono certo rose e fiori. Persino sposarsi è diventato un impegno economico non indifferente.
di Saverio Mercadante
Lo stato di salute dei conti pubblici mondiali preoccupa il Fondo monetario internazionale. “I rischi per la sostenibilità fiscale rimangono elevati”, avverte il Fiscal monitor: preoccupa molto “la crescente spesa sanitaria”. In particolare, sottolinea il Rapporto, la media dei debiti pubblici nelle economie avanzate si attesterà quest’anno al 101,6%, sforando il tetto del 100% del Pil “per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale”, mentre le necessità di finanziamento sono “a livelli storici record”. Ma dei conti pubblici mondiali gli italiani che si sposano non si preoccupano. Spendono e spandono alla grande.
Sposarsi è un impegno economico non indifferente: sebbene il numero di matrimoni sia in costante diminuzione (i dati Istat dicono che da gennaio a luglio del 2010 sono stati 123.708 contro i 132.861 dello stesso semestre del 2009), secondo statistiche recenti nel 17% dei casi il costo supera i 30.000 euro e le spese più importanti sono il ricevimento, che in media può costare, a seconda della location e del numero di invitati, dai 5.000 ai 10.000 euro, e l’abito della sposa, per il quale bisogna preventivare una spesa tra i 1.500 e i 7.000 euro. Quindi, centinaia di coppie ogni anno s’indebitano proprio per fronteggiare le spese delle nozze. Chi chiede un finanziamento per questo scopo si impegna in media per cinque anni e, a livello nazionale, sono soprattutto gli uomini a richiedere il prestito personale:quasi il 73% dei casi.
Una ricerca del portale Prestiti.it dimostra che le giovani coppie in procinto di sposarsi richiedono prestiti che oscillano in media attorno ai 16mila euro, con punte più alte nelle regioni del Sud: 19.000 euro in Calabria, 18.000 in Molise e Basilicata e 17.000 sia in Sicilia che in Campania; scendendo in un’analisi dei dati provinciali, si vede come le somme maggiori siano richieste a Benevento (29.500 euro), a Vibo Valentia (26.800 euro) e a Sassari (quasi 25.000 euro).