Per il Fondo monetario internazionale, l’Italia non sta male, anzi. Il FMI ha annunciato che il Bel Paese è uno degli Stati europei più vicini all’obiettivo di un deficit sotto il 3% nel 2013, anche se servono ulteriori misure. Inoltre, il numero dei disoccupati sarà inferiore rispetto alla media Ue, con un tasso di disoccupazione all’8,6% nel 2011 e all’8,3% nel 2012 (9,9% e 9,6% la media europea). Nel complesso l’Italia esce bene anche nelle ultime stime del Pil, ritoccate al rialzo dal Fmi e in linea con quelle Ocse (1,1% nel 2011, con uno 0,1 in più rispetto alle stime di gennaio, e 1,3% nel 2012). Il tallone d’Achille – come spiega quasi ogni giorno a gran voce Oscar Giannino nella sua trasmissione radiofonica “Nove in punto – la versione di Oscar” è il debito pubblico (Per il giornalista del Sole 24Ore l’altro problema è rappresentato dalle tasse, ndr): 120,3% quest’anno e 120% ne 2012, secondo l’Fmi. In base ai dati Istat del 1 aprile, in Italia la disoccupazione giovanile è molto alta (27,8% nel 2010, con punte del 40% per le donne nel Mezzogiorno), così come il numero degli inattivi (ossia coloro che non lavorano per scelta, come studenti e casalinghe, o perché ritirati): oltre 2 milioni tra i 15 e i 34 anni, circa un adulto maschio (tra i 25 e i 54 anni) su cinque nel Meridione. Con buona pace del Pil.