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Il Vinitaly “brinda” ai vini di San Marino

da Redazione

Consorzio Vini Tipici

 

Da Valdobbiadene alla regione del Nero d’Avola: è un brindisi lungo come l’Italia, quello che si è alzato all’edizione 2011 di Vinitaly. Anche San Marino era al Vinitaly. E il Consorzio Vini Tipici ha riscosso un grande successo.

di Alessandro Carli


SAN MARINO – Da Valdobbiadene alla regione del Nero d’Avola: è un brindisi lungo come l’Italia, quello che si è alzato all’edizione 2011 di Vinitaly. Da Nord a Sud infatti, le aziende produttrici della preziosa bevanda di Bacco – declinata in base alle uve – non hanno dubbi: il mercato è in crescita. Come i visitatori della Fiera, chiaramente. Il 45esima edizione del Vinitaly ha chiuso con quasi 156.000 presenze, dei quali oltre 48.000 esteri (+3% esteri sul 2010). Nelle giornate business l’afflusso di operatori ha registrato un incremento del 10%.

 

San Marino

E il Titano, come negli ultimi quattro anni, era presente a Vinitaly. “Siamo contenti per il risultato: la manifestazione ci permette di confrontarci con gli altri vini degli altri luoghi – racconta Paul Andolina, direttore commerciale del Consorzio Vini Tipici di San Marino -. Abbiamo riscontrato commenti davvero molto positivi per quel che concerne i nostri prodotti. A Vinitaly 2011 abbiamo presentato l’anteprima dei bianchi della vendemmia 2010, cioè i campioni di vasca. Il Biancale è stato apprezzato, ma anche il Roncale”.

Ma a Verona è arrivata anche la conferma del Brugneto 2008, elogiato dai visitatori dell’evento veneto, così come il Caldese, un bianco deciso e profumato. “Il successo più grande è arrivato dal Moscato, forse per le sue caratteristiche – prosegue Andolina -. Il Moscato potrebbe diventare il vitigno che rappresenterà il nostro Paese: in zona, siamo gli unici produttori”.

Nello stand sammarinese, che è stato visitato anche dai Segretari di Stato Marco Arzilli e Gian Carlo Venturini, molte persone si sono fermate, incuriosite dai vini. “I visitatori si sono seduti, e hanno degustato i nostri vini, esprimendo sempre apprezzamenti. Vinitaly non è più la fiera degli ordini: è un evento che deve dare la conferma che sei sulla piazza”. I vini della Repubblica intanto continuano ad espandersi, e a confermarsi nei Paesi dove è già presente. “Ad oggi, il Consorzio esporta in Giappone, Svizzera, Germania e negli USA. Da qualche tempo siamo anche in Cina, grazie all’Expo di Shanghai. Il vini di San Marino sono un prodotto di nicchia, di alto livello. Credo sia importante consolidarci in questi Paesi”.

 

Vinitaly 2011

“L’agricoltura e in particolare il settore vitivinicolo, secondo i dati Istat – ha specificato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi – hanno registrato nel 2010 una crescita dell’1,9 per cento sull’anno precedente, un dato in controtendenza rispetto alle cifre generali”.

In particolare, ha messo in evidenza Sacconi, “su 891.000 addetti in agricoltura, 210.000 unità sono impiegate nella vitivinicoltura, per un segmento che nel suo complesso di filiera occupa 1 milione e 200.000 lavoratori”.

Per capire da che parte soffi il vento dell’economia mondiale, basta guardare alcune cifre di uno dei settori primari del made in Italy: il vino. Quattro numeri da tenere bene a memoria, divulgati in occasione del Vinitaly da Coldiretti: 3,93 contro 3,89, ossia i miliardi di euro del valore delle vendite all’estero contro quelle interne; 108, la percentuale di crescita del valore del vino italiano in Cina, 65 quella in India e 58 in Russia, i principali paesi emergenti del gruppo Bric, dove le etichette italiane stanno cominciando ad affermarsi. Quest’anno, infatti, per la prima volta nella storia il valore delle esportazioni ha superato quello del mercato interno, in concomitanza con il calo del 4,8% negli acquisti familiari e alla salita degli Stati Uniti sul podio più alto tra i paesi consumatori di vino, davanti a Francia e Italia. Se questo trend si confermerà l’Italia sarà presto un paese con una tendenza ad esportare più di quanto consuma, secondo Coonfcooperative, con aumento del fatturato da export del 18% nel 2010 rispetto al 2009.

 

Israele brinda

Infine, una curiosità. E’ israeliano il miglior produttore di vino del mondo. L’edizione 2011 del Concorso enologico internazionale premia la cantina Golan Heights Winery, realtà relativamente giovane, fondata nel 1983 a Katzrin (Israele). È la prima volta che il riconoscimento del Premio speciale Gran Vinitaly viene assegnato ad una realtà israeliana.

Il premio, ricordiamo, va al produttore che ha totalizzato il maggior risultato calcolato dalla somma dei punteggi più elevati riferiti a due vini che hanno ottenuto una medaglia in gruppi diversi.

 

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