SAN MARINO – Le strade per rilanciare l’economia nazionale ed uscire dalla crisi a San Marino non mancano, certo occorre comprendere ed accettare 3 realtà indissolubili.
La prima è che serve il contributo di tutti: politici, imprenditori, associazioni, sindacati, cittadini, l’intera collettività si deve unire e confrontare mettendo in disparte giochi di potere od interessi personali e scegliendo democraticamente quali e quante direzioni intraprendere per rilanciare il Paese perché altrimenti si rischia di non avere più un Paese da difendere.
La seconda è che bisogna agire ora, più il tempo passa infatti più i danni al sistema sono profondi e le cicatrici difficili e lente da rimarginare. L’immobilismo in questo momento può essere una condanna letale ed anche le manovre correttive avviate, alcune delle quali utili e giuste, sono state comunque tardive ed insufficienti nei risultati ottenuti.
La terza è che bisogna esser coscienti come la criticità della situazione che ha colpito il Titano debba esser affrontata con azioni che a volte possono esser ritenute impopolari.
Il Casinò, l’Europa, le residenze, la riforma fiscale o gli interventi sul pubblico impiego sono tutte azioni che per forza di cose finiscono col creare dissenso e scontentare una parte della popolazione ma sono interventi che possono fornire enormi benefici economici. Tacciarli a priori non fa bene al Paese così come non lo farebbe assecondarli senza un esame profondo degli eventuali malefici. Probabilmente la soluzione, come sempre, sta in una via intermedia la quale deve essere individuata per mezzo di un confronto sociale che capisca quali interventi avvallare e come applicarli e quali invece stoppare oppure modificare.
In rilancio deve partire dalle soluzioni più facilmente implementabili e meno distorcenti della realtà sociale sammarinese come ad esempio le idee relative al rilancio turistico od al potenziamento commerciale.
Non meno importante deve essere anche la visione del futuro, una delle lacune dei governi degli ultimi anni i quali non hanno mai saputo investire la ricchezza avuta a disposizione in opere strutturali capaci di garantire uno sviluppo sostenibile alla Repubblica.
ECSO
c.s.