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San Marino, le Finanze si confrontano con le OOSS sulla riforma tributaria

da Redazione

La Segreteria di Stato per le Finanze ed il Bilancio ha avviato una serie di confronti con le categorie politiche ed economico/sociali sui contenuti della riforma tributaria che, in base al disposto dell’articolo 47 della Finanziaria 2011, dovrà essere avviata all’iter legislativo entro il prossimo 30 giugno. Scopo degli incontri, iniziati ieri con le forze di maggioranza e che proseguiranno oggi con i partiti di opposizione e domani con  i sindacati e le associazioni di categoria, è quello di illustrare le linee guida della riforma ed i suoi principali ambiti di intervento. Le proposte si basano su  un ampio ed articolato lavoro di analisi dei dati e delle dinamiche del gettito tributario dell’ultimo quinquennio effettuato da parte dei tecnici della Segreteria. In una cornice internazionale di richiesta di trasparenza e di concorrenza fiscale leale, la riforma si pone l’obiettivo di coniugare equità tra le categorie dei contribuenti ed efficienza del sistema, dei metodi di accertamento della base imponibile e dei controlli sui soggetti passivi. In proiezione, infatti, il gettito tributario ottenuto nei passati esercizi finanziari difficilmente potrà essere mantenuto senza un intervento radicale e complessivo di revisione dell’ordinamento tributario, che rende ancora più necessario una riduzione delle distanze fra la tassazione nominale e quella effettiva registrate in alcuni ambiti impositivi. Gli interventi proposti intendono, da un lato, rivedere le regole di calcolo della base imponibile al fine di correggere quei meccanismi che producono distorsioni o generano un gettito insufficiente e incoerente con le dinamiche economiche e sociali del paese, dall’altro, mirano ad introdurre nuovi strumenti di accertamento dell’imposta e di controllo dei contribuenti che possano garantire una piena emersione della c.d. “economia sommersa”. Particolare attenzione è dedicata alla valorizzazione del “sociale” (carichi familiari, situazioni inabilitanti e anziani) nonché ad un innovativo sistema di deduzioni che permetterà di considerare nel calcolo del reddito imponibile un insieme più articolato di oneri deducibili (fra i quali anche quelle ad utilità sociale quali l’istruzione, la cultura, la conservazione del patrimonio artistico). Ciò sarà possibile mediante una completa ridefinizione di quelli che oggi sono considerati abbattimenti e detrazioni “forfettarie”, concessi senza alcun riferimento alla natura ed alla qualità delle spese sostenute ne alla tipologia del contribuente. L’esame dei dati ha dimostrato la costante presenza di contribuenti in perdita o con redditi inferiori a quanto può essere ragionevolmente essere ritenuto un reddito minimo. Per questi contribuenti verrà introdotto un “livello minimo di prelievo” attraverso il quale verrà corretto il fenomeno e garantita una maggiore equità sociale; verrà inoltre promossa una necessaria attività di controllo e monitoraggio che, con le nuove regole, permetterà di analizzare nel dettaglio e con più significativo grado di efficienza le dinamiche di posizionamento dei contribuenti nelle varie fasce di reddito. Questo ciclo rappresenta solo una prima fase di confronto che continuerà fino alla presentazione al Consiglio Grande e Generale del progetto, passando anche attraverso un preliminare dibattito in Commissione Finanze e Bilancio al fine della condivisione delle linee guida lungo le quali il disegno di legge prenderà definitivamente forma. Tale confronto stante l’importanza e la complessità della riforma si propone di permettere un pieno coinvolgimento di tutte le forze politiche ed economico/sociali al fine di addivenire ad una riforma il più possibile condivisa e comprensiva di interventi in grado di soddisfare a pieno i molteplici bisogni del nostro Paese.

 

 

c.s.

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