“Pompei è il simbolo dell’Italia nel bene e nel male. E’ l’area archeologica più estesa e più importante. L’emergenza, quindi, non finirà mai. Da domani, però, inizia la nuova cura. E servono i privati”. Il neoministro ai Beni Culturali, Giancarlo Galan, ha cominciato ieri da Pompei: “Provvedimenti immediati per un luogo significativo”. Il Ministro ha scelto il sito archeologico più invidiato al mondo – e più devastato d’Italia – per la prima conferenza stampa del suo mandato, annunciando un nuovo piano di manutenzione programmata, in atto già da domani, e settanta nuove assunzioni (30 archeologi e 40 operai) entro la fine del mese. Un’uscita ufficiale in odor di scaramanzia, quella di Galan, se pensiamo che il suo predecessore, Sandro Bondi, aveva cominciato la lenta discesa fino alle dimissioni dall’incarico proprio da Pompei, a seguito delle critiche piovutegli addosso per la cattiva manutenzione che aveva provocato, nel novembre scorso, il crollo della Domus dei Gladiatori.